“La questione sismica è molto importante viviamo in una terra che convive con il terremoto, ma che fa finta che non è così. Ma sappiamo che fare le cose per bene per quanto riguarda la prevenzione sismica è una grande occasione di business oltre che di sicurezza. Invece oggi spesso si pensa solo a fare affari dopo le tragedie“. E’ quanto dichiarato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, durante il suo intervento alla Tavola Rotonda su “Puglia per la Ricostruzione“, dedicata alla solidarietà con le terre colpite dal terremoto tra Lazio, Marche e Abruzzo, ha partecipato questa mattina anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’incontro è avvenuto in occasione della presentazione della mostra “Tornare alla vita – la Puglia per la Ricostruzione“, aperta nel Nuovo Padiglione della Fiera del Levante, a cura di Fiera del Levante, Regione Puglia, Protezione civile, Politecnico, Università, Comune, Camera di Commercio, Confindustria, Ordine degli Ingegneri, Ordine degli Architetti, Ordine dei Geologi, Anita, Cna, Coldiretti, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative, Cia e in collaborazione con Fidanzia, Ance, Ansa, Planetek, Zamar e Vmlive.
“Siamo in lutto – ha proseguito Emiliano – per quello che è avvenuto in Lazio, Marche e Abruzzo: posti bellissimi dove in alcune parti era stato fatto miglioramento sismico, in altri no. Quello che dobbiamo sostenere, se vogliamo partecipare a ricostruzione, è un modello diverso di approccio“. Insomma “per difendere la bellezza strepitosa dei nostri borghi. E la tecnica ci permette di fare tutto, basta usarla. E le nostre imprese, come quelle ci hanno dato una mano con questa mostra, sono il braccio del miglioramento delle infrastrutture e della qualità del territorio. In Puglia non vogliamo deindustrializzare, ma progettare nuove industrie e nuove costruzioni per vivere e lavorare con nuove qualità, capaci di consumare meno energia e reggere ai colpi dei terremoti. Vogliamo attirare questi investimenti, investimenti buoni per la nostra terra“.