“I moduli abitativi da utilizzare per far ripartire le lezioni scolastiche in paese dovrebbero arrivare entro il 15 settembre. Andranno ad ospitare circa un centinaio di alunni, tra scuola media, primaria e materna“. Lo dice Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata del Tronto, il comune ascolano più colpito dal terremoto del 24 agosto scorso. “Abbiamo già individuato l’area dove le strutture saranno collocate – spiega Petrucci – che è quella vicina alla palestra comunale e ai due campi da tennis da tempo in disuso, al Borgo di Arquata. Ci auguriamo che tutto vada secondo i programmi, anche se lo slittamento di qualche giorno delle lezioni non comporterebbe, secondo me ed altri amministratori della zona, alcun disagio a docenti e ragazzi“. Il sindaco di Arquata del Tronto ha tenuto questa mattina un nuovo incontro con il prefetto di Ascoli Piceno Rita Stentella e con i primi cittadini di Montegallo, Montemonaco, Ascoli ed Acquasanta Terme, per fare il punto della situazione sul dopo sisma.
“L’emergenza non e’ ancora superata – sottolinea Petrucci – e il maltempo, insieme con la paura per le scosse che proseguono, possono complicare i piani per il ritorno alla normalita’, anche se i campi con le tende e le mense sono attrezzati di tutto. Ma non sara’ facile per molti arrivare fino al mese di marzo prossimo, quando e’ previsto l’arrivo delle casette di legno. Per questo – aggiunge ancora il sindaco di Arquata – stiamo effettuando una sorta di censimento sulla popolazione per capire chi e’ disponibile a trasferirsi negli alberghi, chi nelle abitazioni in affitto usufruendo delle agevolazioni previste dal Governo, o invece chi vuole rimanere nelle tendopoli. E tutto cio’ senza avere una sede comunale da poter utilizzare, visto che e’ del tutto inagibile“.
Intanto su tutto l’Ascolano continua a piovere in maniera insistente, gia’ dalla notte scorsa. Dopo la frana a Quintodecimo, che ha interrotto per molte ore il transito sulla statale 4 Salaria, si teme che l’instabilita’ del terreno possa aumentare, accrescendo i problemi legati alla mobilita’ e i disagi ai residenti nei paesi dell’entroterra montano. Resta alta l’allerta sia della Protezione civile regionale sia di tutte le agenzie che operano sul campo.