Terremoto: un mese dopo niente più latte gettato dalle stalle

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Dopo un mese dal terremoto che ha colpito il centro Italia neanche una goccia di latte viene piu’ gettata con l’impegno per garantire ogni giorno la mungitura e l’alimentazione delle mucche sopravvissute, raccogliere quotidianamente il latte su strade dissestate, organizzare la trasformazione e la vendita di latte proveniente dalle stalle delle aree terremotate, da Amatrice a Norcia. E’ il bilancio tracciato dalla Coldiretti nel sottolineare che nell’area del cratere ci sono 1894 aziende agricole con un deciso orientamento verso le attivita’ di allevamento con 55961 animali e il prevalere delle pecore anche se i bovini sono presenti a Norcia, Cascia ed Amatrice, secondo l’ultimo censimento. I territori dei 17 comuni che hanno subito danni strutturali gravi si contraddistinguono – sottolinea la Coldiretti – per un’elevata densita’ di aziende agricole che sono oltre 7 ogni 100 abitanti, rispetto alla media nazionale di 2,7%, con 3.300 i posti di lavoro che rischiano di sparire se si ferma l’attivita’ nelle campagne.

Le verifiche proseguono rapidamente e sono in fase avanzata con circa la metà delle case rurali, dei fienili e delle stalle dichiarate inagibili nelle campagne di Amatrice mentre gli animali – continua la Coldiretti – sono sotto stress con un calo stimato pari al 30% nella produzione di latte delle mucche per le scosse e per il freddo. A differenza di quanto avviene nelle citta’, la stragrande maggioranza gli allevatori – precisa la Coldiretti – non possono pero’ lasciare la propria azienda agricola perche’ devono continuare ad accudire gli animali. Sono stati consegnati i primi moduli agricolo ma ne sono in arrivo decine da posizionare in prossimita’ delle stalle ed e’ gia’ operativa la grande tensostruttura della Coldiretti per la consegna, la conservazione e la distribuzione dei mangimi necessari per garantire l’alimentazione degli animali durante l’inverno nelle aree del sisma.

In questo contesto – sostiene la Coldiretti – e’ importante l’impegno della Regione Lazio per mettere a disposizione a breve in comodato d’uso i ricoveri provvisori per bovini e ovicaprini che sono in grado di ospitare, a seconda degli animali, da 20 a 90 capi. Nelle aree colpite si e’ avviato l’anticipo del pagamento dei fondi comunitari dovuti alle imprese agricole per un totale di 12 milioni di euro che insieme allo stop alle bollette, alla moratoria dei debiti da parte degli Istituti di credito, alla sospensione delle scadenze fiscali e dei versamenti sono misure necessarie – conclude la Coldiretti – per lenire una situazione di grave difficolta’ e creare i presupposti per interventi di carattere strutturale. Chi vuole sostenere la ripresa nelle campagne puo’ acquistare nei mercati di Campagna Amica la caciotta solidale realizzata con il LATTE delle mucche terremotate da Norcia ad Amatrice, che viene venduta al prezzo di 10 euro destinati totalmente ai produttori ed e’ riconoscibile da una speciale etichetta per il sostegno alle aree terremotate “Aiutaci ad aiutarli”.

Si tratta – precisa la Coldiretti – della prima iniziativa con un impatto economico diretto sul territorio per fermare l’abbandono con il lavoro per la popolazione, che nelle campagne terremotate significa soprattutto salvare le stalle. Per aiutare le aree rurali e’ anche attivo uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.

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