“Dal passato c’e’ sempre molto da imparare, non solo nel bene (e penso al Friuli, all’Umbria e all’Emilia Romagna), ma anche per non ripetere errori gia’ fatti specie nella scarsa vigilanza e nello spreco di risorse”. Cosi’ il presidente del Pd al Senato Luigi Zanda interviene a Palazzo Madama nel corso della commemorazione delle vittime del territorio del Centro Italia. “Oggi l’Italia – prosegue – e’ chiamata ad andare oltre le sfide del soccorso immediato e d’una responsabile ricostruzione. Il governo italiano si e’ posto l’obiettivo ambizioso e di lungo termine della messa in sicurezza del nostro patrimonio storico, monumentale, abitativo, paesaggistico. Dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia le nostre responsabilita’ e riconoscere la profondita’ del ritardo nella prevenzione del rischio sismico e del dissesto idrogeologico. Non tutti i pericoli derivanti da fenomeni naturali possono essere previsti e neutralizzati. Ma le nuove conoscenze scientifiche, l’esperienza e una buona prevenzione possono ridurne al minimo gli effetti negativi. Oggi sappiamo che e’ possibile far prevenzione con norme e regolamenti adeguati, con buoni progetti antisismici, con la qualita’ dei materiali e con la precisione delle tecniche esecutive, con controlli puntuali e seri. Sappiamo che la prevenzione e’ possibile persino per gli edifici storici per i quali la sicurezza statica e’ indispensabile quanto la tutela dei loro valori artistici. E’ di grande importanza per il futuro del nostro Paese che il programma di messa in sicurezza dell’Italia sia stato assunto come prioritario dal Governo, cosi’ come e’ indispensabile che, con altrettanta priorita’ – conclude Zanda – venga sollecitato un coinvolgimento dell’Europa, il cui contributo non dovra’ mancare”.