I vini Arcole sbarcano sul Delta del Po

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La sabbia del mare chiama la sabbia del vino, o meglio i “vini di sabbia”. Così i vini della Doc Arcole, “vini di sabbia” per definizione, saranno protagonisti al Festival dei Vini & Sapori del Delta del Po, dal 24 al 26 settembre, con il Convivio dei Vini sulle Sabbie, in occasione della XIII Sagra dell’Anguilla di Comacchio. Nell’edizione 2016 non solo approfondimenti dedicati alle tipicità che caratterizzano la città dei Trepponti ed il Delta del Po ferrarese, dalle attività collegate alla pesca fino al ricco paniere di dop e igt, ma spazio dunque ai vini. Qui, nel Ferrarese, una lingua di terra all’estremità orientale della Pianura Padana, stretta fra le foci dei fiumi Po e Reno e le spiagge dell’Alto Adriatico, la vite viene coltivata su terreni sabbiosi. Una particolarità in comune con poche, altre aree vinicole dentro e fuori i confini italiani – tra cui l’Arcole, appunto – e  proprio per questo meritevole di maggiore attenzione e valorizzazione, in quanto assolutamente “distintiva”.

Non solo un simposio per addetti ai lavori ma anche, e forse soprattutto, una bella occasione di convivialità. Sabato e domenica nell’area vicina all’Antica Pescheria, nel cuore storico di Comacchio, verrà allestito uno spazio dedicato alle degustazioni guidate, aperte al pubblico, in collaborazione con l’AIS di Ferrara. In particolare sabato 24 settembre alle ore 16, Teatro dei sapori, sarà la volta di “Benvenuti Amici dell’Arcole”, mentre domenica 24 settembre alle 15 si terrà l’appuntamento “Arcole & Bosco Eliceo in Bianco”, a cui seguirà poi alle 18 “Arcole e Bosco Eliceo in Aperitivo Jazz“.

Quello in programma questo fine settimana è senza dubbio un evento dedicato al pubblico di appassionati e curiosi, ma di fatto riflette la forte spinta delle produzioni della doc Arcole a farsi conoscere oltre la zona di produzione, soprattutto ora che il Consorzio di Tutela è impegnato in una serie di azioni per modificare il disciplinare di produzione in vista di un adeguamento al sistema Veneto.

LA doc infatti cresce in termini di superficie agricola vitata e passa dai 2500 ettari censiti nel 2000 a 4477 ettari vitati di oggi (fonte Avepa).

Cresce di riflesso la produzione delle differenti tipologie di vino che ad essa fanno riferimento: sono infatti otre 30 le varietà coltivate tra cui spiccano la Garganega con 1400 ettari, il Pinot Grigio con 1300 ettari, lo Chardonnay con 311 ettari, seguiti dal Merlot con 580 ettari e dal Cabernet Sauvignon con 313 ettari.

Si tratta di un vero e proprio laboratorio vitivinicolo – spalmato sui comuni veronesi di Arcole, Cologna Veneta, Albaredo d’Adige, Zimella, Veronella, Zevio, Belfiore d’Adige, in parte quelli di Caldiero, San Bonifacio, Soave, Colognola ai Colli, Monteforte d’Alpone, Lavagno, Pressana, San Martino Buon Albergo con la totalità della superficie dei comuni berici di Lonigo, Sarego, Alonte, Orgiano e Sossano – che vede operative al suo interno oltre 1500 imprese.

«Quello dell’Arcole è un sistema che non solo tiene, ma si consolida di anno in anno – sottolinea Carlo Bressan, presidente del Consorzio Arcole doc nell’ambito di un comprensorio produttivo che da 15 anni ha fatto del vino il suo volano di sviluppo. Si tratta di un’area ad alta specializzazione viticola dove, grazie a mirati sistemi di meccanizzazione e ad una attenta tecnica di cantina, è oggi possibile produrre vini d’eccellenza che rispondo non solo al requisito della qualità, ma anche a quello delle continuità produttiva nell’ottica di soddisfare non solo le esigenze della distribuzione italiana ma anche quelle estere».

Esperienza ed innovazione vanno di pari passo nell’Est Veronese. In risposta alla competizione globale che richiede qualità dei vini e crescente continuità produttiva, oggi in quest’area convivono aziende storiche e nuove realtà produttive, spesso frutto di felici intuizioni sul piano dell’aggregazione, come nel caso della Collis Veneto Wine Group, il consorzio fondato nel 2008 dalle cantine cooperative di Colli Berici e Colognola ai Colli, con quasi 3000 aziende agricole associate e 6500 ettari coltivati a vigneto.

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