In Italia 4 ricercatori ogni 1000 occupati: “peggio di noi solo Cile e Turchia”

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“In Italia quattro ricercatori ogni 1000 sono occupati, peggio solo Cile, Turchia e Polonia”: la denuncia arriva dal XIII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, che annuncia: “Presenteremo emendamenti a finanziaria per fondi a ricerca”. “Come Associazione Luca Coscioni lottiamo con ostinazione per la libertà di ricerca di ricerca scientifica, per la libertà nel concepire nuova vita, la libertà nel curarsi e anche nel morire”: ha sottolineato il segretario Filomena Gallo nella sua relazione al Congresso dell’Associazione in corso a Napoli, che, ha ricordato, “si svolge nel decennale dalla scomparsa di Luca ed è il primo dalla scomparsa di Marco Pannella. Due uomini che in modo diverso hanno cambiato il modo di fare politica nel nostro Paese”. Tema centrale del dibattito, il rapporto tra diritti fondamentali e scienza: “Un rapporto compromesso non soltanto dai proibizionismi, ma anche dall’inadeguatezza degli investimenti in salute e ricerca”. “Secondo l’Ue i Paesi membri avrebbero dovuto spendere in programmi di ricerca e sviluppo non meno del 3% del Pil. L’Italia spende appena l’1,26, molto al di sotto della media Ue che è del 2%, con una spesa procapite annua di 460 dollari, contro gli 880 della Francia e i 1490 della Svezia”, ha sottolineato il tesoriere Marco Cappato. Ma non è tutto: “Secondo l’Ocse il nostro è tra i paesi sviluppati con meno ricercatori al mondo, cioè 4 ogni mille occupati: peggio di noi solo Cile, Turchia e Polonia”. “E’ compito ‘radicale – ha proseguito – trasformare la lamentazione sullo stato della ricerca italiana in iniziativa politica”. E – ha annunciato – “subito, a partire dalla finanziaria in discussione nelle prossime settimane, lavorando con Elena Cattaneo, Michele De Luca e altri scienziati, prepareremo emendamenti per proporre che gli investimenti per la ricerca siano aumentati dello 0,1 % all’anno fino a raggiungere la media europea, e che i Progetti di Ricerca di Interesse Nazionali siano portati dalla ridicola cifra di 30 milioni di euro, che è meno di un terzo di quanto si destinerà a Human Technopole, a 300 milioni di euro, e la stessa cosa si faccia per i Fondi alla Ricerca di base”.

Proprio dalla senatrice a vita Elena Cattaneo, scienziata di fama internazionale, è giunto un messaggio all’Associazione Luca Coscioni, nel quale si legge, tra l’altro: “Credo che, come legislatori, l’orizzonte da perseguire sia di consentire a ciascuno, secondo il proprio personale convincimento, di realizzare, nei rapporti di vita, senza nuocere ad altri, quel che considera essere quanto di più prossimo alla propria felicità”. Un esempio dell’importanza di tale orizzonte “che vede nell’Associazione Luca Coscioni il principale e più attivo luogo di iniziativa politica, riguarda il tema dell’autodeterminazione delle scelte di fine vita affinché si possa prevedere che esse siano lasciate all’unica persona titolare di quella decisione, cioè al singolo, nella sua intima, privata e consapevole possibilità, in caso di malattia o sofferenza, anche di scegliere di morire nel proprio letto, con dignità”. Fine vita ed eutanasia sono state al centro di una sessione con, tra gli altri, Johannes Agterberg, delegato alla World Federation of Right to Die Societies; Emilio Coveri, presidente di Exit e Sandra Martino, dell’associazione Dignitas. Sul fronte italiano, dopo aver ottenuto la calendarizzazione della eutanasia con il deposito della proposta di legge popolare “Eutanasia legale”, però “il Parlamento sta portando avanti soltanto l’esame sul testamento biologico” e “per questo – ricorda l’associazione – continua l’azione di disobbedienza civile ‘SOS eutanasia’ di Marco Cappato e Mina Welby per aiutare le persone ad accedere il suicidio assistito”. Da marzo 2015, l’associazione ha fornito informazioni a 220 persone che l’hanno contattata in forma non anonima, di cui 102 nel 2016. Cinque di queste persone stanno continuando la procedura con i centri svizzeri. “Finora abbiamo aiutato singoli casi particolari di persone che ci hanno contattato. Visto che l’autorità giudiziaria non è intervenuta, nemmeno dopo la nostra autodenuncia per aver pagato il viaggio alla radicale Domenique Velati, a questo punto abbiamo deciso di moltiplicare e rendere sistematica la nostra azione, creando una vera e propria organizzazione di supporto per recarsi in Svizzera per il suicidio assistito. Informeremo l’autorità giudiziaria su ogni nostro passo”, ha fatto sapere Marco Cappato. Domani la giornata conclusiva del Congresso. Interverranno, tra gli altri, Emma Bonino, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, e Maria Sole, donna fertile ma nata senza utero, che attraverso l’Associazione Luca Coscioni ha lanciato un appello: “Una mamma mi aiuti a diventare mamma”, rivendicando l’accesso alla tecnica della gravidanza per altri.

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