A Bologna arriva il curriculum anonimo: niente più favoritismi per nome ed età

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“Sui curriculum non ci sarà l’età, né ci sarà scritto se il candidato è uomo o donna. Ma siccome in Italia il nome più che in altri posti indica se uno è uomo o donna, non ci sarà neppure quello”.

Debutta  a Bologna il primo curriculum anonimo proposto da Emily Clancy, 25 anni, italo-canadese, eletta a giugno nella lista Coalizione Civica.

“A dire il vero ho proposto di togliere il nome dal Cv anche perché a Bologna ci si conosce tutti, e nel bene o nel male, saremmo potuti essere influenzati da simpatie o antipatie”, ha spiegato la consigliera.

Emily Clancy racconta che “Durante la seduta gli altri consiglieri proponevano criteri che mi sembravano un po’ ad personam. Allora ho preso la parola e ne ho proposto uno che ho studiato a Londra: lì l’età e spesso anche il genere non si scrivono sul curriculum. Anzi, se ci metti su la foto, il cv viene proprio scartato”.“In Inghilterra c’è un termine, ageism, che identifica proprio la discriminzione per età: si può essere scartati perché troppo giovani, o magari pagati meno, o perché si è vicini alla pensione”.

C’è da sottolineare che questa è la prima volta che in Italia è stato adottato il genere “curriculum al buio” che a Bologna ha avuto il lascia passare all’umanità della commissione con la sola astensione di una consigliera Pd. “Era preoccupata che in questo modo saltassero le cosiddette Quote rosa”, spiega Clancy. “Basta fare una graduatoria un po’ più ampia, rispetto ai soli cinque, e se per ipotesi dovessero risultare selezionati solo uomini o sole donne, si andrà avanti nella graduatoria fino a ricomporre un equilibrio”.

“Ovviamente – conclude la consigliera – il criterio del cv anonimo non può valere sempre. Per esempio non nelle nomine fiduciarie. Tuttavia mi sembra così strano che una semplice proposta un po’ liberale, venga vista in Italia con così tanto scalpore”.

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