Sono 43 le ispezioni eseguite nel 2016 a Milano dall’Agenzia di tutela della Salute, l’ex Asl, dopo segnalazione di sospetta ‘sindrome sgombroide’, patologia simil-allergica successiva al consumo di pesce indipendentemente se crudo, cotto o conservato. I campionamenti eseguiti sono stati 19, di cui 10 risultati positivi con segnalazione all’autorità giudiziaria. A fare il punto è la Regione Lombardia che attraverso l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, assicura: “In Lombardia non sussiste alcuna emergenza ‘mal di sushi’. “L’aumento dei casi di sindrome sgombroide registrati dai pronto soccorso negli ultimi anni – spiega l’assessore in una nota – dipende principalmente dal cambiamento delle abitudini alimentari, dal notevole incremento del consumo del pesce e sushi, dal continuo aumento di consumo di pasti fuori casa, ma anche da una generale maggiore sensibilità determinata da un più alto livello di attenzione dei pronto soccorso e dalla puntuale segnalazione dei casi osservati”. “Dalle attività di controllo delle Agenzie per la tutela della Salute – riferisce Gallera – in tutta la Lombardia non emerge alcun picco di segnalazioni di intossicazioni dovute a consumo di specie ittiche a carne rossa (tonno, sgombro, sardine e così via), causa principale della sindrome sgombroide. L’alto numero di casi registrati a Milano dipende evidentemente dalle numerose attività legate alla ristorazione presenti in città. L’Ats della Città Metropolitana di Milano – aggiunge comunque l’assessore – sta svolgendo in maniera precisa e puntuale attività di vigilanza su tutti i casi segnalati al fine di analizzare le cause dell’episodio, e se vi è disponibilità dell’alimento sta procedendo anche al campionamento”. “Dal 2012 – ricorda Gallera – l’ex Asl di Milano ha istituito un apposito team ispettivo per verificare le procedure di gestione del prodotto ittico in funzione della prevenzione della sindrome sgombroide. Il controllo si esplica lungo tutta la filiera, a partire dal mercato ittico e depositi all’ingrosso, fino alla vendita e alla somministrazione. Su programmazione annuale viene svolta una massiva attività di campionamento rivolta a specifiche tipologie di attività, bar, ristoranti, grande distribuzione”. Per il 2016 – informa Palazzo Lombardia – l’Ats Città Metropolitana ha programmato/eseguito sul territorio milanese le seguenti attività: campionamenti istamina (100 campioni programmati, 67 eseguiti, 5 positivi con segnalazione all’autorità giudiziaria); attività a seguito di segnalazione di sospetta sindrome sgombroidale (43 ispezioni pari al 100% delle segnalazioni, 19 campionamenti di cui 10 risultati positivi con segnalazione all’autorità giudiziaria). E ancora: ristorazione pubblica (1.100 ispezioni programmate in bar e ristoranti, 800 eseguite); ristorazione collettiva (282 ispezioni programmate in mense aziendali, scolastiche, ospedaliere, 179 eseguite); mercato ittico all’ingrosso (120 ispezioni programmate, 90 eseguite); gastronomie (176 ispezioni programmate, 155 eseguite); pescherie (prevista l’ispezione del 100% delle attività censite pari a 38, 30 ispezioni eseguite); attività di commercio al dettaglio su aree pubbliche (124 ispezioni programmate, 105 eseguite).