Un team di astronomi del Tokyo Institute Technology ha individuato alcuni oggetti che ruotano intorno a tre stelle di classe intermedia. La scoperta è stata possibile grazia al telescopio Subaru, posto sulla cima del vulcano Mauna Key alle Hawaii.
Le tre sotto l’occhio di Subaru sono ? Hya, HD 5608 e HD 10927, stelle di classe intermedia più pesanti del Sole. Si ritiene che i loro misteriosi compagni orbitanti siano anch’essiastri o esopianeti.
Uno dei metodi più utilizzati per l’individuazione di mondi extrasolari – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è quello del rilevamento diretto che include tutte le tecniche che permettono di osservare al telescopio questi pianeti. L’alternativa è rappresentata dal rilevamento della velocità radiale un metodo che comporta l’osservazione deicambiamenti Doppler nello spettro di una stella attorno alla quale orbita un pianeta.
Il team giapponese ha scrutato i cieli alla ricerca di esopianeti per più di un decennio, servendosi proprio di questa tecnica. I loro target erano rappresentati stelle da 1,5 a 5 volte più grandi del Sole. Dalle osservazioni effettuate è emerso che stelle prese in considerazione da Subaru, erano dotate di un’orbita molto ampia che le distanziava di molto dalla stella primaria. I ricercatori hanno sfruttato le potenzialità dell’HiCIAO (High Contrast Instrument for the Subaru Next-Generation Adaptive Optics) la fotocamera montata sul telescopio e del suo coronografo che ha bloccato la luce della stella madre permettendo l’individuazione delle compagne orbitali delle tre stelle, oggetti debolmente luminosi con massa inferiore a un decimo di quella del Sole.
Ulteriori analisi sulle compagne stellari effettuate combinando i dati sulla velocità radiale e il rilevamento diretto, hanno confermato che gli oggetti che orbitano intorno a questi astri provocano la tendenza a lungo termine della velocità radiale della stella madre. Grazie alla presenza di un secondo strumento il Subaru Coronagraphic Extreme Adaptive Optics (SCExAO) una versione avanzata del precedente, gli scienziati contano di aggiungere al terzetto molte altre stelle a distanze sempre maggiori.