In Russia e nei paesi ex-sovietici, il calendario gregoriano ha dovuto aspettare fino al XX secolo per essere introdotto (anche se in una versione piuttosto modificata). Questo perché i paesi con religione ortodossa avevano scelto, nel ‘500, di non aderire alla riforma del papa Gregorio XIII.
Nel 1917, dopo la Rivoluzione d’Ottobre, Lenin decise di modificare il calendario passando dal giuliano al gregoriano. Più di tre secoli dopo lo storico ottobre 1582 (quando in diversi paesi d’Europa vennero cancellati dal calendario i giorni dal 5 al 14 ottobre), anche nell’Unione Sovietica si decise quindi di eliminare dal calendario un periodo: in quel caso furono i giorni fra il primo febbraio ed il 13 febbraio 1918 ad essere depennati.
Undici anni dopo sarebbe stato inserito invece un sistema molto diverso, con l’eliminazione delle settimane e l’introduzione di periodi di cinque giorni. Tutto questo per abolire la domenica cristiana. Vennero introdotti giorni di riposo che erano però divisi fra i lavoratori in base a turni prestabiliti.