Carsharing e Italia: la continua evoluzione della domanda dei pendolari accelera i nuovi modelli di business

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Si prevede che l’Italia, seconda solo alla Germania, guiderà il mercato del carsharing europeo, con 767 milioni di dollari di entrate entro il 2025.

Nel 2014 in Italia i servizi di carsharing hanno registrato oltre 600.000 iscritti, con un tasso di crescita annuo del 30%, e con una presenza di oltre 6000 veicoli. Ciò è stato dovuto soprattutto all’espansione dei servizi di carsharing di sola andata di Car2Go e Enjoy Fiat, nonchè alla membership annuale gratuita offerta da Enjoy Fiat, leader di mercato in Italia con oltre 300.000 iscritti nel 2015.

Il nuovo studio intitolato “Future of Carsharing Market to 2025(http://frost.ly/r2 ) fa parte del programma Automotive & Transportation Growth Partnership Service. Per accedere gratuitamente ad ulteriori infomazioni su questo studio, si prega di cliccare qui:http://frost.ly/ul

L’alta densità di popolazione in Italia è stato uno dei motivi principali della rapida crescita del carsharing. Ci sono 43 città italiane con una popolazione di oltre 100.000 abitanti, e 10 città con più di 300.000. Di queste città, il servizio di carsharing di andata e ritorno è disponibile in 16 città, mentre il servizio di sola andata è disponibile in 4 città. Si prevede che gli operatori di carsharing punteranno alle restanti città con un potenziale non sfruttato per espandere la portata del mercato fino al 2025.

Inoltre, le municipalità italiane offrono l’accesso gratuito ai principali posti auto in determinate zone centrali. Questo ha agevolato gli operatori di carsharing nel creare infrastrutture migliori e a basso costo. Si prevede inoltre che le municipalità italiane allevieranno le restrizioni legali sul car sharing P2P dopo il 2017. Questo dovrebbe permettere agli operatori di carsharing tradizionali di allearsi con gli operatori di carsharing P2P, di modo da ampliare il proprio portfolio e aumentare i propri iscritti.

Milano è la città leader per servizi di carsharing in Italia, seguita da Roma e Torino. La città rappresenta un importante hub internazionale degli studenti in Italia, e attira circa 10.000 studenti ogni anno da tutto il mondo. Questo ha avuto un effetto considerevole sul carsharing, dal momento che la maggior parte degli studenti appoggia questo servizio di trasporto. La città di Milano sostiene attivamente il carsharing, offrendo spazi di parcheggio dedicati nelle zone centrali. Si prevede che altre città italiane lanceranno simili iniziative in futuro, guidando dunque l’ulteriore crescita del carsharing italiano.

A livello globale, ora che l’automazione dei veicoli sta rapidamente guadagnando popolarità, gli operatori di carsharing stanno sviluppando nuovi modelli di business per rispondere alle esigenze di mobilità in continua evoluzione dei pendolari. Inizialmente offriranno servizi di parcheggio automatico, consentendo agli abbonati di lasciare i veicoli in parcheggi designati, e gradualmente implementeranno servizi di parcheggio a breve distanza, in cui i veicoli autoguidati saranno guidati nei parcheggi. Infine, nel momento in cui sarà possibile l’automazione completa, la collaborazione con i principali attori del settore e la convergenza con il trasporto pubblico cambieranno il settore della mobilità.

Poiché la guida automatica ridurrà la necessità di possedere un veicolo personale, i proprietari di automobili tradizionali graviteranno verso i servizi di carsharing. Inoltre, il peggioramento del traffico e dell’inquinamento dovuto allo sviluppo delle mega-città e all’urbanizzazionerappresenteranno un ambiente favorevole per la creazione di servizi di trasporto efficienti.

La convenienza, flessibilità e sicurezza dei servizi di carsharing rappresentano punti forti a favore dell’adozione dei servizi integrati di mobilità”, afferma Krishna Achuthan, analista di Frost & Sullivan. “Ciò, a sua volta, porterà a una serie di fusioni e acquisizioni tra i principali operatori del settore che riconoscono i benefici di mercato di offrire tali sistemi e piattaforme digitali.

Oltre al consolidamento del mercato, i progressi tecnologici e le iniziative governative daranno un forte slancio ai servizi di carsharing, con la previsione che il numero degli abbonati superi i 36 milioni entro il 2025, dai 7,9 milioni registrati nel 2015. Tuttavia, per ottenere il potenziale di mercato ottimale, gli operatori di carsharing devono contrastare gli elevati costi assicurativi e la domanda inadeguatanelle aree con una bassa densità di popolazione.

  • Europa: Concentrazione sulle 192 città con una popolazione superiore a 300.000 abitanti. Solo 27 hanno servizi di carsharing one-way. Pertanto, si prevede che i principali operatori di carsharing, le case automobilistiche e gli operatori lanceranno servizi di carsharing innovativi.
  • Nord America: Ci sono più di 75 città con popolazione superiore a 300.000 abitanti. Tuttavia, le operazioni di sola andata sono attualmente disponibili solo in 16 città, con un conseguente enorme mercato potenziale non sfruttato.
  • Asia: Nel 2015 c’erano 5 paesi in 122 città asiatiche con operazioni di carsharing. La solida rete di trasporto pubblico, la forte congestione del traffico, ed un certo numero di mercati incontrastati attrarranno le organizzazioni di carsharing estere.
  • Africa: Ci sono 14 città in Sud Africa con una popolazione superiore a 300.000 abitanti, e 9 città con popolazione superiore a 100.000. Le operazioni di carsharing, avviate nel 2015, sono attualmente presenti in 3 città: Città del Capo, Durban, e l’area metropolitana di Gauteng, che include Johannesburg, Pretoria, e Ekurhuleni. Si prevede che questi mercati incontrastati incentiveranno l’avvio di nuove operazioni di carsharing dopo il 2017.
  • America Latina: Delle 188 città con popolazione oltre 300.000 abitanti, le operazioni di sola andata sono disponibili solo in 10 città. La mancanza di connettività da A a B rischia di ostacolare la crescita delle operazioni di carsharing di andata e ritorno.

DriveNow e ReachNow di BMW, Car2Go di Daimler, Zipcar, Bollore Group e GM sono attualmente i principali operatori in questo ambito. Questo gruppo di competitor è destinato a espandersi anche ai sistemi di trasporto pubblico.

L’integrazione fisica dei sistemi di trasporto pubblico con il carsharing consentirà agli utenti di prenotare biglietti sia dell’auto che del treno attraverso un’unica app mobile e, pertanto, migliorerà la convenienza d’uso e favorirà l’aumento degli abbonati”, osserva Achuthan. “In futuro, è probabile che i modelli di carsharing si espanderanno per includere i servizi peer-to-peer e aziendali nella stessa piattaforma e per consolidarsi con servizi di mobilità adiacenti come leasing, noleggio auto e bike sharing.”

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