La notte scorsa, durante l’avanzare di un flusso di aria molto mite e impregnato di umidità, proveniente da Ovest, richiamato dalla circolazione depressionaria posizionata col proprio centro di massa sopra la Germania, un grosso “Cluster temporalesco” ha impattato sulle coste della Sicilia, a cominciare dal trapanese e dall’agrigentino occidentale, dando la stura a forti rovesci e temporali, risultati a tratti particolarmente intensi. In alcune località si sono verificati dei fenomeni davvero intensi con accumuli di oltre 40-50 mm in pochissimo tempo.
L’enorme struttura temporalesca, che si è sviluppata nel tratto di mare antistante le coste della Tunisia settentrionale, ha preso ulteriore slancio non appena le propaggini più orientali del sistema temporalesco a mesoscala hanno effettuato il “landfall” sulle coste del trapanese, scaricando i primi intensi temporali. Notevole anche l’attività elettrica associata al “Cluster”, con una miriade di fulminazioni che dalle coste della Sicilia settentrionale si estendeva fino al Canale di Sicilia, illuminando a giorno l’intero paesaggio. Le dimensioni dell’”MCS”, il quale durante il suo passaggio sul settore più settentrionale del Canale di Sicilia ha potuto usufruire di un Cape (Convective Available Potential Energy) di circa 1000-1500 J/Kg, ha fatto anche in modo che il sistema temporalesco non si sfaldasse durante il transito al di sopra dell’entroterra siciliano, mantenendo buona parte della sua energia potenziale originaria.
Dall’analisi della nefodina è stato possibile osservare come la parte sommitale interamente ghiacciata della grossa nube temporalesca ha sfondato i 12 km di altezza, ben al di là del limite superiore della tropopausa per le nostre latitudini, misurando valori estremamente freddi, con punte di ben -63,8°C. Indice della presenza di “updrafts” molto forti che sono riusciti a spingersi fino al margine con la stratosfera, dando una ulteriore alimentazione al sistema. Generalmente solo “Cluster temporalesche” di grosse dimensioni possono raggiungere simili altezze. La formazione del “Cluster temporalesco” che ha investito in pieno la Sicilia è da addebitare principalmente alla presenza di un “lapse rate” nel tratto di mare antistante Trapani, in successiva evoluzione verso levante. Con il termine “lapse rate” nella meteorologia sinottica si intende il “gradiente termico verticale”, cioè quanto rapidamente scende la temperatura man mano che si sale di quota.
Un “lapse rate” indica un forte calo delle temperature, progredendo verso quote sempre più alte. In genere ciò si verifica o per la presenza o il passaggio di aria molto fredda in quota, fra la media e l’alta troposfera, o per la circolazione nei bassi strati di aria molto calda, con notevoli anomalie termiche positive che esaltano il “gradiente termico verticale”. Questi ingredienti, caratteristici nelle circolazioni sinottiche di questo periodo dell’anno sul Mediterraneo, possono determinare forti fasi di instabilità convettiva, favorendo la formazione di “cellule temporalesche” o sistemi temporaleschi a mesoscala all’interno di un flusso caldo e molto umido. Nel corso della giornata odierna i resti di questo fronte di instabilità convettiva si allontaneranno in direzione del basso Ionio, andando gradualmente ad attenuarsi.