La ripresa dell’industria che fa registrare nell’alimentare un aumento record del 7,7% del fatturato non arriva nei campi dove si registra una profonda deflazione con quotazioni in calo del 9% rispetto allo stesso periodo della scorso anno. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa ai dati Istat sul fatturato industriale sulla base delle rilevazione dei prezzi agricoli dell’Ismea a settembre. risultati positivi dell’industria alimentare devono ora trasferirsi alle imprese agricole dove la deflazione ha effetti devastanti con quotazioni sono al di sotto dei costi di produzione in numerosi settori, dal grano al latte, che subiscono la pressione delle distorsioni di filiera e dal flusso delle importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale perché vengono spacciati come Made in Italy per la mancanza di indicazione chiara sull’origine in etichetta. A rischio – conclude la Coldiretti – è il futuro di prodotti simbolo del Made in Italy, ma anche un sistema produttivo sostenibile che – conclude la Coldiretti – garantisce reddito e lavoro a centinaia di migliaia di famiglie e difende il territorio nazionale dal degrado e dalla desertificazione.