Arriva dalla filiera del cardo un nuovo tassello per il Mater Bi di quinta generazione. Non si ferma, dunque, la ricerca nel campo delle bioplastiche. Novamont, infatti, è stata in grado di sviluppare la propria tecnologia per ottenere due monomeri (l’idrossimetilfurfurale e l’acido furandicarbossilico) con particolari funzioni ‘barriera’ contro l’ossigeno e l’anidride carbonica che consentono di migliorare le prestazioni dei prodotti realizzati con le bioplastiche.
L’obiettivo è ora quello di creare un impianto dimostrativo e validare il prodotto in alcune prime applicazioni a partire dal 2018. L’obiettivo di Novamont, spiega Catia Bastioli, amministratore delegato Novamont, “non è quello di sostituire plastiche esistenti quanto trovare soluzioni più sostenibili a una serie di applicazioni in fase di sviluppo o da sviluppare insieme a partner strategici: in questa ottica stiamo lavorando a questo complesso sistema di tecnologie per trasformarle nella nostra quinta infrastruttura di bioeconomia”. (AdnKronos)