“La ministra della Salute è stata la prima ad ammettere che la campagna di comunicazione era stata sbagliata e anche io ho già detto che non la condividevo. Tuttavia credo che l’iniziativa in sè, a prescindere dagli errori sulla comunicazione, abbia un obiettivo condivisibile e cioè cercare di informare le donne sui rischi collegati a certe malattie, a certe patologie e sull’infertilità“. Lo ha dichiarato la ministra per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, rispondendo in audizione alla Camera, davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali, Lavoro e Affari sociali, a una domanda sulla contestata campagna di comunicazione del ministero della Salute per il Fertility Day.
“E’ ovvio – ha continuato Boschi, parlando più in generale delle cause che determinano la denatalità – che la campagna non possa essere esaustiva, nessuno può pensare che una sola campagna possa esaurire un tema che ha molte implicazioni come il lavoro, gli asili, i voucher per il baby sitting. Parliamo di un insieme di condizioni – ha concluso – che consentono a una donna o a una coppia di fare dei figli“. (AdnKronos)