Nonni d’Italia, celebrate la vostra festa vaccinandovi. Non solo per il vostro bene, ma anche per quello dei vostri nipoti. L’appello arriva dal geriatra Roberto Bernabei, che propone di trasformare la Festa dei nonni che si celebra domani 2 ottobre in un’occasione di prevenzione. Una responsabilità verso se stessi e verso gli altri. “Ci sono più 10 milioni di italiani da festeggiare“, osserva Bernabei, presidente di Italia Longeva, sottolineando come l’Italia sia “il Paese europeo con la più alta percentuale di anziani che si occupano di almeno un nipote: più di un nonno su 4 fa da ‘baby sitter’ mentre i genitori lavorano. Chi si occupa della Salute dei cittadini dovrebbe ricordarsi, e ricordare, che un invecchiamento in Salute è il presupposto del patto intergenerazionale sul quale si fonda la nostra società. Porre l’accento sulla Salute degli anziani, e consigliare la strategia preventiva rappresentata dalla vaccinazione, sarebbe il vero regalo per la Festa dei nonni, soprattutto in questa stagione in cui si svolge la campagna vaccinale contro l’influenza“. Se “tutti conoscono e riconoscono“, o almeno dovrebbero farlo, “l’importanza dei vaccini per i più piccoli, ad esempio contro la poliomielite, il tetano o il morbillo – riflette l’esperto – resta perlopiù ignorata l’opportunità che anche gli anziani si vaccinino: in primis contro l’influenza, la polmonite pneumococcica e il Fuoco di Sant’Antonio. Insomma, far vaccinare e vaccinarsi potrebbe essere una buona idea sia dal punto di vista dei nonni che dei nipoti, per festeggiare al meglio la ricorrenza di domenica“. “Una Festa alla quale potrebbero unirsi anche i responsabili della sanità pubblica – esorta Bernabei – rendendo disponibili le vaccinazioni per gli anziani in tutte le Regioni, e non solo nelle più virtuose. Si darebbe allora concreta attuazione, in tutto il Paese, al nuovo Piano nazionale vaccini che finalmente prevede anche per i nonni – oltre all’antinfluenzale – 2 nuove vaccinazioni: quella contro il doloroso Fuoco di Sant’Antonio e quella contro lo pneumococco“.