Genova, Renzi: “Mai più ostaggio delle alluvioni, l’Italia riparte da qui”

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Due anni fa, a Genova, sul Bisagno e sugli altri torrenti che sotto-attraversano la citta’ lavoravano solo avvocati e giuristi, giravano solo le carte dei ricorsi e dei controricorsi. Oggi vediamo operai e ingegneri, betoniere e camion e, finalmente, inauguriamo il cantiere del rifacimento dell’ultimo tratto del torrente per l’allargamento della sezione idraulica. E’ un’opera da 95 milioni che si aggiunge agli altri 8 cantieri anti-alluvione per un totale di 402 milioni che lo Stato investe perche’ Genova non resti ostaggio delle alluvioni. E’ il piu’ grande investimento in atto per la difesa idrogeologica in una grande citta’ europea“: queste le parole del presidente del consiglio Matteo Renzi, in una lettera inviata al quotidiano ‘Il Secolo XIX’. Oggi il premier visiterà Genova per l’inaugurazione del cantiere dell’ultimo lotto di copertura del torrente Bisagno, che ha dato luogo a numerose alluvioni che hanno messo in ginocchio la citta’, le piu’ gravi nel 2011 e nel 2014. “Sono interventi in corso immaginati e attesi da decenni dopo aver visto dolore, tanta rabbia, solidarieta’ concreta, contestazioni, danni enormi, disperazione“. “Se ce la facciamo in questa citta’, ce la fara’ l’intero Paese“. “Voltiamo pagina ci lasciamo alle spalle gli errori idraulici e le urbanizzazioni incoscienti che hanno reso fragilissima questa terra aumentando il rischio di alluvioni e frane e facendo franare la credibilita’ della politica e dello Stato. Si’, e’ una pagina che andava chiusa, e noi questo abbiamo iniziato a fare, molto concretamente, partendo dall’abbattimento, con il decreto Sblocca Italia, delle burocrazie ostili e delle lungaggini insopportabili, che hanno portato negli anni alla dittatura dei ricorsi“.

bisagno genovaDue anni fa presi un impegno preciso come Governo con l’istituzione dell’unita’ di missione #Italiasicura. Oggi, con ‘Casa Italia’, rafforziamo il concetto passando dall’inseguire sempre ogni emergenza alla prevenzione strutturale, per ridurre il piu’ possibile gli impatti dei grandi rischi naturali amplificati purtroppo e quasi sempre dalla mano dell’uomo. Sara’ un cammino lungo, una prospettiva che coinvolgera’ generazioni. Non era mai accaduto nella nostra storia repubblicana, e per noi il finanziamento della sicurezza e’ un investimento, non e’ una spesa. E le burocrazie europee dovranno farsene una ragione“.

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