Promuovere un approccio multidisciplinare alla ricerca, creare una rete internazionale di contatti e collaborazioni tra giovani ricercatori, condividere esperienze: questi gli obiettivi dello Young Researcher Meeting (YRM 2016), convegno itinerante che quest’anno, per la sua settima edizione, ha scelto come sede l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM) di Torino.
L’iniziativa nasce a Roma nel 2009, dove all’Università Tor Vergata un gruppo di ricercatori dà vita a una conferenza di una sola giornata per mettere in contatto tra loro giovani fisici del territorio. Negli anni il meeting si è espanso in tutti i sensi: uscendo dai confini della capitale, trasferendosi a Trieste, all’Aquila e ora a Torino, diventando sempre più internazionale, estendendo la sua durata. Anche il numero dei partecipanti è cresciuto: da lunedì 24 a mercoledì 26 ottobre, dalle 9 alle 18 circa sono 120 i giovani scienziati attesi all’INRIM da ogni continente. Giovani e giovanissimi: molti sono infatti gli studenti universitari e i dottorandi.
Dai suoi albori il convegno spazia in tutti i campi della fisica: dalla fisica delle alte energie alla biofisica, all’astrofisica, alla fisica della materia, alla fisica quantistica… Ai relatori, provenienti da questi diversi ambiti, si richiede una trattazione non troppo specialistica dei rispettivi temi in modo da consentire una reciproca comprensione. L’intento è offrire un quadro generale che permetta di trovare spunti e connessioni tra diverse materie e magari condividere metodi e approcci di studio.
In controtendenza con l’elevato livello di specializzazione tipico dei convegni scientifici, lo Young Researcher Meeting è quindi una conferenza multidisciplinare, che si batte contro l’eccessivo isolamento dei vari ambiti della fisica e che, altro elemento innovativo, si pone come fine ultimo la realizzazione di una rete di collaborazione che parte dal basso, da studiosi non ancora strutturati.
Il meeting si configura inoltre come una sorta di palestra in cui i più giovani, che spesso nei convegni tradizionali non trovano abbastanza spazio, possono mettersi alla prova in un contesto informale, ma rigoroso. Le presentazioni orali e poster in programma sono infatti sempre frutto di una severa selezione da parte del comitato scientifico e vengono pubblicate su una rivista internazionale. L’organizzazione prevede inoltre una diretta streaming per chi non può assistere di persona, con la possibilità di interagire per mezzo dei canali social in tempo reale.
L’edizione 2016 dello Young Researcher Meeting è finanziata dall’INRIM e da alcuni sponsor: CalRef, Teledyne Lecroy, ID Quantique, Crisel Instruments, Anton Paar, Pfeiffer Vacuum, LOT Quantum Design e Sistemi HS.
L’Osservatorio Astrofisico di Torino offre ai partecipanti una visita guidata ai propri laboratori.
La conferenza prevede anche l’intervento di tre relatori su invito, giovani ma già illustri fisici: Elisa Palazzi dell’Institute of Atmospheric Sciences and Climate (ISAC) del CNR, Andrea Giachero dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’Università di Milano Bicocca e Fabio Sciarrino del Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Mercoledì 26 ottobre è il turno di Walter Bich, autorità di livello internazionale nel campo della scienza delle misure, che all’INRIM è stato per anni lo studioso responsabile della copia nazionale del prototipo internazionale del chilogrammo campione. La sua lectio magistralis dal titolo “Metrology, why not?” illustrerà le numerose e spesso sottovalutate interconnessioni tra Metrologia e Fisica.