Greenpeace, rinnovabili: parte da Bari il tour della Rainbow Warrior

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Si chiama “Accendiamo il sole” il tour della Rainbow Warrior per informare i cittadini delle potenzialità delle energie rinnovabili e chiedere al governo un impegno concreto per salvare il clima.

Con una conferenza stampa a Bari, è iniziato il tour italiano della nave ammiraglia di Greenpeace che sarà visitabile nel porto di Monopoli (Bari) nella giornata di oggi (dalle 13 alle 19) e domani (dalle 11 alle 17). La nave partirà poi alla volta di Catania, dove sarà aperta alle visite sabato 8 (dalle 11 e 30 alle 20) e domenica 9 (dalle 10 e 30 alle 18). Il 15-16 ottobre, invece, sarà a Lampedusa per consegnare i pannelli solari acquistati grazie al crowfunding.

Francesco Alesi
Francesco Alesi

Grazie al progetto di crowdfunding “Accendiamo il sole” e in soli 15 giorni sono stati raccolti i 30 mila euro necessari per regalare all’isola di Lampedusa un impianto fotovoltaico da 40 kilowatt. Un’iniziativa promossa nell’ambito dei festeggiamenti per il trentesimo compleanno di Greenpeace Italia, nata a Roma nel luglio 1986.

L’impianto che verrà finanziato tramite il crowdfunding è completamente autorizzato da oltre un anno, ma è bloccato a causa di lungaggini burocratiche nei processi autorizzativi che non hanno permesso l’accesso ai fondi di finanziamento. Greenpeace, grazie all’aiuto di quasi mille donatori, sbloccherà questa situazione.

Un piccolo passo verso un futuro rinnovabile. La metà della popolazione dell’Unione europea, circa 264 milioni di persone, potrebbe produrre la propria elettricità autonomamente e da fonti rinnovabili entro il 2050, soddisfacendo così il 45 per cento della domanda comunitaria di energia. È quanto dimostra il report scientifico “The Potential for Energy Citizens in the European Union”, redatto dall’istituto di ricerca ambientale CE Delft per conto di Greenpeace, Federazione Europea per le Energie Rinnovabili (EREF), Friends of the Earth Europe e REScoop.eu e presentato la settimana scorsa.

Francesco Alesi
Francesco Alesi

«Il potenziale dell’autoconsumo e della generazione distribuita in Italia è alto, e questo studio lo dimostra», commenta Luca Iacoboni, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia.  «Purtroppo il governo, con provvedimenti specifici come la riforma della tariffa elettrica, sta mettendo in ginocchio il settore delle energie rinnovabili, e in particolare quello dei piccoli produttori domestici. Matteo Renzi ha dichiarato che entro fine mandato il 50 per cento dell’elettricità nazionale sarà prodotta da fonti rinnovabili. Con questo tour vogliamo ricordargli che non deve rimanere solo un annuncio, bisogna incentivare tutti i cittadini a produrre la propria energia».

In Italia gli energy citizens potrebbero produrre il 34 per cento dell’elettricità entro il 2050, grazie al contributo di oltre 26 milioni di persone. In particolare il 37 per cento di tale produzione potrebbe arrivare da impianti domestici, e la stessa percentuale da cooperative energetiche, il 25 per cento sarebbe il contributo delle piccole e medie imprese, mentre appena l’1 per cento proverrebbe da enti pubblici.

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