Prontamente prevista da giorni la prima vera ondata di freddo della stagione autunnale in questi giorni si sta riversando sui paesi dell’Europa centro-orientale, dopo aver interessato la Russia più occidentale, la Finlandia e le Repubbliche Baltiche. L’avvezione fredda polare continentale che sta investendo l’Europa centro-orientale è generata dall’ennesima elongazione verso nord di un esteso e robusto promontorio anticiclonico dinamico, che dalla Scandinavia ha spinto i propri elementi più settentrionali fino al mar di Barents. Tale figura anticiclonica, contraddistinta da massimi di geopotenziale piuttosto elevati nella media troposfera, inoltre verrà alimentata da aria più calda, di tipo temperata oceanica, risucchiata direttamente dall’anticiclone delle Azzorre, che manterrà il proprio baricentro sul medio Atlantico. L’elongazione verso il mare di Barents e l’Artico norvegese di questa ampia struttura anticiclonica, da giorni persistente fra il sud della Scandinavia e l’Europa centro-occidentale, caratterizzata da elevati valori di geopotenziale in quota, costringe il ramo principale del “getto polare” a ondularsi, spingendosi sopra i 60° di latitudine nord, fin sul mar di Barents, per poi aggirare a nord l’ostacolo anticiclonico, deflettendo successivamente verso sud-est, al traverso della Russia europea, con un ramo meridianizzato che si prolungherà fino al bassopiano Sarmatico e all’area degli Urali.
La presenza di questo ramo discendente del “getto polare”, che dal mare di Barents si spinge fino alla Russia europea, sta alimentando l’affondo di una saccatura artica, che dal mare di Barents si allungherà verso latitudini più meridionali, in direzione dell’Europa danubiana e dei Balcani, permettendo il conseguente ingresso di masse d’aria molto fredde facenti capo alla circolazione del vortice polare in azione sul mar Glaciale Artico. Dato il particolare assetto della figura anticiclonica dinamica, eretta fino alla Lapponia, la massa d’aria fredda dovrebbe è scivolata sulle pianure della Bielorussia, Ucraina occidentale, per poi sfondare in direzione delle Repubbliche Baltiche, Moldavia, Polonia e Slovacchia, dove si stanno facendo strada le prime significative gelate di stagione, pronte a spianare il terreno per la caduta delle prime nevicate al piano.
Come previsto la discesa dell’aria molto fredda continentale ha prodotto anche le prime nevicate di stagione fino a bassissima quota sull’area dei Carpazi, fra Polonia, Ucraina e Slovacchia. Pur trattandosi di masse d’aria molto fredde, e quindi stabili nei pressi del suolo, una volta attraversate le grandi pianure dell’Europa centro-orientale, durante la loro discesa verso sud-ovest, queste interagiranno con aria decisamente più mite e umida, incontrata durante il percorso verso l‘Europa centrale. L’aria fredda, essendo molto densa e pesante, costringerà queste masse d’aria più temperate a sollevarsi forzatamente verso l‘alto, generando una diffusa nuvolosità “avvettiva” (altostrati e nembostrati con basi molto basse), in grado di generare precipitazioni sparse, prevalentemente nevose fino a bassissima quota, specie fra Ucraina occidentale, Polonia meridionale, Slovacchia e nord-est della Romania, visto la presenza di un campo termico sotto la media.
Nella giornata di ieri lo scivolamento del primo nucleo di aria fredda, preceduto da un modesto fronte freddo da NE, ha dato luogo a delle brevi ma intense nevicate che hanno imbiancato fin dalle basse quote i monti Tatra, l’importante catena montuosa che si trova al confine fra la Polonia e la Slovacchia. Una bella nevicata, con un accumulo complessivo prossimo ai 30 cm di neve fresca, ha colpito pure la nota cittadina polacca di Zakopane, ammantando di bianco strade e boschi. In questo caso l’intensità della nevicata è stata enfatizzata pure dal “forcing” orografico esercitato dal versante settentrionale dei Carpazi occidentali nei confronti della fredda e umida ventilazione da NE, richiamata dalla depressione a carattere freddo, posizionatasi con il proprio centro di massa fra Ucraina sud-occidentale e Ungheria orientale.
Queste nevicate che hanno interessato principalmente i Carpazi occidentali, in particolare i monti Tatra, rappresentano ad oggi il primo vero e significativo evento nevoso (non al piano) occorso in Europa dall’inizio dell’autunno. Il progressivo abbassamento di latitudine della circolazione ciclonica in quota, colma di aria gelida, con una depressione a carattere freddo pronta ad evolvere in “CUT-OFF” fra l’Ucraina sud-occidentale e l’Ungheria orientale, contribuirà ad erodere parzialmente ed assottigliare la robusta figura anticiclonica da settimane permanente sulla penisola Scandinava, favorendo l’avvento di ulteriori pulsazioni di aria fredda continentale da NE in direzione di Polonia, Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca, Germania, Austria e Svizzera.
Difatti lungo il bordo più meridionale di questo figura anticiclonica russo-scandinava si sta attivando un flusso di moderate, a tratti anche tese, correnti da NE e E-NE che pilotano una parte di questa aria fredda, di matrice continentale, dalla Carelia e dalla Bielorussia e l’Ucraina verso la Polonia, la Germania, l’area del Baltico, la Danimarca, l’Olanda, il Belgio e la Francia. Questo afflusso di correnti decisamente fredde da Est, di origine polare continentale, causerà un brusco calo dei valori termici su gran parte dei paesi dell’Europa centrale, dalla Germania al nord dell’Italia, passando per Danimarca, Olanda, Belgio, Lussemburgo e Repubblica Ceca.
Proprio in questi paesi si isolerà un primo nucleo di aria fredda polare continentale, caratterizzato da isoterme che potranno raggiungere i -6°C -7°C a 850 hpa. Mentre la quota dello “zero termico” per la prima volta dall’inizio della stagione autunnale potrà scivolare al di sotto dei 400-300 metri sull’Europa centro-orientale, dove si potrà assistere anche alle prime gelate a basse quote nelle nottate calme, in assenza di vento, e serene.