Sono veramente spettacolari le immagini satellitari che riprendono la ciclogenesi ionica, la stessa responsabile dei forti venti di grecale e delle mareggiate che lo scorso sabato hanno duramente flagellato la costa siracusana, ragusana e la parte nord di Malta, evolversi a pieno titolo in una magnifica circolazione depressionaria di tipo tropicale. La prima di questa stagione autunnale sul bacino del mar Mediterraneo, tanto da essere registrata pure dalla stessa NOAA che l’ha appena denominata “90M”. Al momento la possiamo classificare come una semplice “Mediterranean Tropical Depression”, ma nelle prossime ore con il temporaneo rinforzo dei venti potrebbe divenire una “Mediterranean Tropical Storm”.
Pur mancando uno degli elementi fondamentali per la nascita di una ciclogenesi con caratteristiche pienamente tropicali, come il passaggio nell’alta troposfera di un massimo di velocità del “getto polare” (“Jet Streak”), il sistema spingendosi sopra il basso Ionio, su acque superficiali decisamente più calde, ma anche più calme rispetto a quelle incontrate davanti le coste della Sicilia orientale, dove le forti burrasche da NE hanno raffreddato notevolmente la superficie marina per “upwelling”, è riuscito con calma a poter completare la “tropical transition”, trasformandosi in una circolazione depressionaria con sistema “barotropico”, con un minimo depressionario profondo, consolidato sia al suolo che in quota nel medesimo punto lungo tutta la verticale (come accade nelle perturbazioni e nei cicloni tropicali).
Ma prima della trasformazione in un sistema depressionario di tipo tropicale, nella fase di ibridazione, i flussi convettivi di calore sensibile (aria calda) e latente (aria umida) in ingresso nel vortice ciclonico devono dominare sulle altre correnti, riempendo quest’ultimo di aria calda e molto umida che innesca il processo di “autoalimentazione”, tipico dei cicloni tropicali. Una volta riempitosi di aria calda e molto umida, questa enorme quantità di energia termica incamerata dal piccolo ciclone ha favorito la rapida formazione di enormi sistemi temporaleschi che cominciavano a ruotare attorno al minimo di bassa pressione, ben riconoscibile dal tipico occhio centrale.
Tutta questa energia potenziale è stata trasformata in energia cinetica che ha prodotto un improvviso scoppio dell’attività convettiva (correnti ascensionali in rotazione vorticosa) attorno il centro della bassa pressione, comportando un notevole approfondimento di quest’ultima a seguito del calore latente sprigionato dalla condensazione del vapore acqueo messo a disposizione dalla calda superficie del mare. In questo caso il ciclone è diventato pienamente autonomo rispetto al contesto sinottico generale, prendendo la sua energia dal calore latente fornito dal mare Ionio.
Di conseguenza la convenzione, forzata, è esplosa nel centro del sistema, il “gradiente barico orizzontale” attorno il ciclone si è rafforzato a dismisura, divenendo anche molto fitto, mentre i venti si sono intensificati improvvisamente fino a superare i 100 km/h nelle raffiche. In queste ore vere e proprie bufere di vento da N-NE e NE si stanno formando sul quadrante occidentale della depressione tropicale, agevolando la formazione del tipico occhio del ciclone dentro la massa temporalesca, molto ben visibile dalle moviole satellitari. Difatti il rapido abbassamento della pressione barometrica, indotto dal passaggio ravvicinato di questa depressione tropicale, sta attivando venti davvero molto forti da NE, con raffiche che raggiungono rinforzi fino a tempesta, forza 10 Beaufort, fra le coste sud-orientali del Peloponneso e l’isola di Creta.
Proprio Creta nelle prossime ore, oltre ai forti rovesci di pioggia e ai temporali, rischia di essere spazzata da venti molto forti da NE, particolarmente potenti e turbolenti lungo la costa meridionale dell’isola, dove si attiveranno fortissime raffiche di caduta dai rilievi interni, anche superiori ai 100-110 km/h. I fortissimi venti creeranno anche onde di “mare vivo” piuttosto alte, sia sul settore più meridionale del mar Egeo, dove si raggiungeranno i 3 metri, che sul tratto di mare a sud di Creta, ove il “fetch” (spazio di mare su cui soffia il vento) più ampio genererà ondate alte anche più di 4-5 metri che si dirigeranno verso le coste della Cirenaica, come grosse onde lunghe, creando notevoli difficiltà alla navigazione marittima. Ecco le pagine utili per monitorare la situazione in tempo reale: