Nel mondo ci sono più obesi che persone sotto peso. Un allarme che riguarda soprattutto bambini e adolescenti che vivono nei Paesi in via di sviluppo e che torna a farsi sentire alla vigilia del secondo World Obesity Day, in programma domani. La ricorrenza dell’Obesity Day in Italia cade invece oggi. Secondo i dati diffusi dalle Nazioni unite e dalla Fao, l’obesità nel mondo è più che raddoppiata dal 1980. Nel 2014 oltre 1,9 miliardi di adulti risultavano sovrappeso. Di questi, oltre 600 milioni (il 13% della popolazione mondiale) erano obesi. L’Onu sottolinea che ogni anno 3,4 milioni di persone muoiono a causa di patologie legate all’obesità o al sovrappeso e che la gran parte della popolazione mondiale vive in Paesi dove i problemi di sovrappeso e obesità uccidono più persone rispetto ai problemi legati alla sottonutrizione. Nel 2014, 41 milioni di bambini sotto i cinque anni sono risultati sovrappeso o obesi. Di questi, quasi la metà vive in Asia. In Africa, invece, il numero di bambini obesi o in sovrappeso è quasi raddoppiata dal 1990 (quando erano 5,4 milioni) al 2014 (quando sono arrivati a essere 10,6 milioni). I bambini obesi hanno problematiche legate a difficoltà respiratorie, un maggior rischio di fratture e ipertensione. E in loro possono insorgere presto segnali di malattie cardiovascolari, resistenza all’insulina ed effetti psicologici. Nell’Europa occidentale, secondo un rapporto del 2013, il Paese con il maggior tasso di obesità è il Regno Unito, davanti a nazioni come Francia, Germania, Spagna e Svezia. In terra britannica, i livelli di obesità sono più che triplicati negli ultimi 30 anni e, secondo le attuali stime, oltre metà della popolazione potrebbe risultare obesa entro il 2050. (AdnKronos)