Olbia: armatori, autorità portuale e Capitaneria insieme per l’ambiente

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Un laboratorio per la riduzione delle emissioni delle navi. Una task force composta da armatori, agenzie marittime, Capitaneria di Porto e Autorità Portuale con un obiettivo ben preciso: l’introduzione di una nuova sensibilità, fatta di buone pratiche, per la fruizione del porto, e la creazione di un sistema eco compatibile ed a basso impatto per l’ambiente cittadino circostante. È il primo passo, compiuto nel corso della riunione convocata dalla Direzione Marittima di Olbia, alla presenza dei rappresentanti delle compagnie di navigazione Grimaldi, Moby, Tirrenia, delle agenzie marittime e della Port Authority del Nord Sardegna. Un’occasione per avviare un primo confronto tecnico con i principali attori del porto e tracciare la road map che, gradualmente, porterà risultati tangibili e scientificamente provati nelle politiche verdi. Punto di partenza, il Decreto Legislativo 112 del 16 giugno 2014, con il quale l’Italia ha recepito la direttiva europea che ha introdotto precisi limiti sul tenore di zolfo presente nei combustibili marini, controlli più approfonditi e l’accertamento delle infrazioni. Ma anche precise indicazioni della comunità locale olbiese, sensibile alle politiche ambientali e alla salute della collettività, ma altrettanto consapevole del valore di un sistema economico e sociale, quale quello del porto dell’Isola Bianca, appunto, nel quale annualmente transitano milioni di passeggeri e di tonnellate di merci finalizzate alla soddisfazione del fabbisogno interno della Sardegna, e dal quale è difficile prescindere. Alla luce del consistente incremento di traffico del 2016 ed una proiezione altrettanto positiva per gli anni a venire, la scelta, maturata in precedenti incontri tra Capitaneria ed Autorità Portuale, di mettere in piedi un laboratorio allargato agli attori del settore marittimo, per analizzare scientificamente lo stato dell’arte e mettere in campo proposte concrete per l’adeguamento, in tempi più rapidi, all’agenda dell’UE sulla riduzione delle emissioni in atmosfera. Il tutto, chiaramente, accompagnato dalle costanti attività di controllo della Capitaneria di Porto sul tenore di zolfo nei carburanti mediante prelievo ed analisi dei campioni prelevati direttamente dai serbatoi e sull’applicazione del ”change over”, ossia il passaggio meccanico ad un combustibile meno inquinante in fase di sosta della nave in porto. ”I monitoraggi effettuati fino ad oggi ci hanno restituito sempre un dato negativo, per cui pienamente nella norma – spiega il Capitano di fregata (Cp) Pietro Preziosi, Direttore Marittimo e Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale del Nord Sardegna –. Ma questo non significa che ci si debba adagiare. Pertanto, su sollecitazione di alcuni rappresentanti della comunità locale e grazie alla preziosissima disponibilità delle compagnie di navigazione e degli agenti marittimi, insieme all’Autorità Portuale abbiamo avviato una fase di confronto, la prima ufficiale quella di martedì 27 settembre, per scrivere una nuova pagina nelle politiche ambientali della portualità. Un laboratorio dove dati scientifici, evoluzione dell’ingegneria navale, ma anche marketing e comunicazione, si confrontano per arrivare ai risultati voluti dall’UE in tempi rapidi e per restituire alla città maggiore certezza sulla compatibilità ambientale delle attività portuali”. Un confronto sereno e produttivo quello di martedì. ”Gli attori del porto – continua Preziosi – si sono rivelati molto disponibili al confronto e a mettere in campo tutte le soluzioni e le azioni innovative per affrontare una stagione turistica entusiasmante come quella che sta giungendo al termine”. Quasi 4 mila e 400 i movimenti nave registrati all’Isola Bianca dal 1 gennaio al 31 agosto 2016, appena 300 in meno di quelli riscontrati in tutto il 2015. Numeri che, secondo gli studi presentati nel corso della 49ma assemblea generale di MedCruise, che si è tenuta la scorsa settimana a Tenerife, portano lo scalo di Olbia al primo posto in Italia e al secondo nel Mediterraneo dopo quello del Pireo. ”E’ chiaro che questi numeri, oltre alla mera soddisfazione, richiedano anche un’attenzione verso il possibile impatto sociale ed ambientale sulla comunità locale – conclude Preziosi – e, pertanto, in qualità di sistema portuale tra i primi in Europa per traffico passeggeri – commerciale, l’obiettivo è adottare, con il supporto degli armatori, tutte le politiche innovative mirate al risparmio energetico e alla salvaguardia dell’ambiente. La riunione tecnica del 27 settembre, che si aggiornerà nel mese di novembre con dati alla mano e proposte, è, quindi, il giusto punto di partenza”.

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