Un’ora in più per stare a letto, un’ora preziosa per chi è in cerca di un bebè. Le lancette a marcia indietro sono ‘amiche’ della cicogna. E un segnale di questo effetto si può osservare anche nei bilanci demografici ufficiali. Parola di esperto. Il pediatra di Milano Italo Farnetani, professore ordinario dell’università internazionale Ludes di Malta, ha analizzato i dati delle nascite dal 2000 a oggi e ha osservato che, soprattutto in alcune città, e in particolare al Nord, le coppie sfruttano il nuovo assetto dell’orologio – il clima e le condizioni favorevoli che si creano – per ‘mettere in cantiere’ un bebè, affollando le culle del luglio successivo di ‘figli dell’ora solare’. Primi d’Italia gli aspiranti genitori di Torino: “All’ombra della Mole – segnala Farnetani all’AdnKronos Salute – in base ai bilanci demografici Istat degli ultimi 16 anni, risulta il maggior numero di concepimenti in occasione del ritorno dell’ora solare. Al secondo posto ex aequo troviamo Genova e Venezia, al terzo Cuneo, Trieste, Ravenna e Caserta. Sono i centri in cui negli anni si è registrato più spesso un picco di nascite a luglio, realtà in cui le coppie sfruttano di più quella che possiamo definire la ‘venticinquesima ora’“. Quasi tutte città del Settentrione. Non a caso, sostiene l’esperto. “Ci sono più fattori che influenzano il concepimento. Fra questi l’alternanza luce-buio, le giornate luminose (la luce favorisce più lei per la maggior stimolazione degli ormoni sessuali). E ancora il clima, che si collega anche a un fattore di tipo sociologico: temperature troppo alte non solo mettono ‘in difficoltà’ gli spermatozoi, ma non invogliano le coppie a indugiare sotto le lenzuola“. In questo periodo dell’anno, e in particolare nei giorni del debutto dell’ora solare, “è più facile che si verifichino tutte queste condizioni favorevoli, in particolare al Nord“. Quest’anno gli aspiranti genitori hanno anche un alleato in più, fa notare il pediatra. “Il ponte festivo potrebbe amplificare ulteriormente l’effetto propizio“. Insomma, anche “nell’ipertecnologico terzo millennio le condizioni ambientali hanno un peso. E l’alternanza luce-buio resta il principale sincronizzatore naturale dell’organismo, che non funziona in modo uguale in tutte le ore della giornata. La luce del giorno – evidenzia Farnetani – mette in attività l’organismo e stimola a livello dell’epifisi, struttura che si trova dentro il cervello. Di notte l’organismo è in stand by, va a ritmo ridotto“. L’ora solare “è un cambiamento che richiede al corpo di adattarsi. Soprattutto in tenera età, quando la routine e le abitudini regolari giocano un ruolo ancora più importante“. Da qui il consiglio alle coppie con figli: “Considerando che l’organismo ogni ora funziona diversamente rispetto alle altre e le sue ‘lancette’ non si spostano con la stessa velocità di quelle meccaniche, è importante che i bambini siano regolari. Consiglio di mandarli a letto secondo l’ora legale ignorando il salto indietro sull’orologio, quindi un’ora più tardi, anticipando poi l’ora della nanna di dieci minuti a sera. In 6 giorni il passaggio al nuovo corso sarà completo“.