Secondo il docente universitario del Politecnico di Milano Giorgio Malerba il ponte sullo Stretto di Messina tecnicamente “si può realizzare“: il progetto studiato per collegare Reggio Calabria a Messina e’ simile a quello utilizzato per costruire ponti in Cina e Corea. “Ci sono a monte diversi studi molto approfonditi su tutti i diversi aspetti che lo riguardano, dalla sismica al comportamento o al vento– dice Malerba– molti di questi studi sono serviti da spunto anche ad altri tipi di realizzazioni in altre parti del mondo, soprattutto nei paesi dell’estremo oriente che a mio avviso si sono ispirati ad alcune delle scelte progettuali adottate“. Il docente del Politecnico, esperto proprio di ponti, da’ un quadro più specifico della questione: “In pochi sanno pero’ che il ponte e’ una parte dell’opera– fa sapere- mentre l’altra parte riguarda le opere di accesso“, ossia “il sistema di gallerie e quello di allineamento delle vie stradali e ferroviarie in Calabria e in Sicilia. Queste– dice Malerba– sono opere altrettanto importanti e altrettanto complesse“. La zona vulcanica e sismica in cui sorgerebbe il ponte potrebbe creare difficoltà ad un’eventuale realizzazione? “La parte sismica riguarda le parti sulla terraferma mentre il ponte ne risente poco, avendo struttura flessibile e meno vulnerabile“, spiega il docente, intervenuto a margine del convegno organizzato al Politecnico di Milano sulle infrastrutture e sugli appalti per grandi opere. Malerba fa sapere che sotto il punto di vista del rischio sismico “le parti da guardare con maggiore attenzione sono le parti di ancoraggio a terra“.