Un cambio della circolazione generale sull’area mediterranea, piuttosto rapido, ed ecco che le regioni del centro-nord nei prossimi giorni faranno i conti con una fase di maltempo davvero considerevole che potrebbe anche causare non poche criticità idrogeologiche in diverse regioni. Come abbiamo ho avuto modo di scrivere recentemente gli occhi oggi sono puntati su quella latente circolazione depressionaria da giorni in azione a largo delle coste della Galizia che nel corso della prossima serata dovrebbe cominciare a fare il suo ingresso sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, venendo agganciata in quota dal flusso “derivato” (secondario) del “getto polare”, che presenta un ampio “delta” proprio in pieno Atlantico, nel tratto di oceano poco ad ovest delle Isole Britanniche. L’ingresso di questa circolazione depressionaria di origine atlantica, con un’ampia ansa ciclonica pronta a prolungarsi sino all’entroterra desertico algerino, spianerà la strada per l’intenso peggioramento che dalla serata di giovedì, e soprattutto venerdì, coinvolgerà buona parte delle regioni settentrionali e le coste tirreniche, con fenomeni temporaleschi anche di forte intensità e possibilità di nubifragi, particolarmente elevata lungo le coste del levante ligure e alta Toscana.
Il cavallo di battaglia di questa intensa perturbazione sarà rappresentato proprio dal settore caldo pre-frontale, in grado di andare a risucchiare un imponente flusso di aria particolarmente calda, d’estrazione sub-tropicale continentale, direttamente dal sud dell’Algeria e dai deserti della Libia occidentale. Parliamo di aria veramente calda proveniente dalle latitudini sahariane. Come sappiamo una massa d’aria piuttosto calda è capace di raccogliere un maggior quantitativo di vapore acqueo rispetto ad una massa d’aria più fredda. A causa di questa sua origine cosi meridionale essa riuscirà a raggiungere il Tirreno mantenendo una notevole quantità di calore, e quindi anche una maggiore capacità di assorbimento dell’umidità dal mare, in base alla legge del “rapporto di mescolanza”.
Ciò vuol dire che questo flusso sciroccale, scorrendo su un mare ancora caldo come il Tirreno o i mari attorno Corsica e Sardegna, presenta tutte le potenzialità per raccogliere ingentissimi quantitativi di vapore acqueo, pronti ad essere scaricati sotto forma di forti temporali e veri e propri nubifragi al primo ostacolo orografico incontrato sul suo cammino, come i rilievi dell’Appennino Ligure o dell’Appennino Tosco-Emiliano. A questo si sommeranno gli effetti dell’intensa avvezione di vorticità positiva in quota, con valori quasi a fondoscala nella media e alta troposfera, che farà seguito al passaggio dell’intenso sistema frontale, in avanzamento verso le nostre regioni settentrionali e il bacino tirrenico.
L’intensa avvezione di vorticità positiva isoentropica, che dovrebbe transitare con i propri massimi in quota tra le coste della Provenza e il mar Ligure, genererà un forte “forcing” dinamico in quota capace di produrre una diffusa attività convettiva in seno al caldo e umido flusso pre-frontale, agevolando così lo sviluppo di imponenti sistemi temporaleschi alla mesoscala, forieri di precipitazioni, che dal mar di Sardegna e dal mar di Corsica risaliranno in direzione del mar Ligure e dell’alto Tirreno, impattando contro le coste della Liguria e dell’alta Toscana.
Purtroppo visto il notevole carburante a disposizione all’interno del flusso caldo e umido pre-frontale alcuni di questi “MCS” potranno essere veramente cattivi, rappresentando una possibile seria minaccia per le coste della Liguria e dell’alta Toscana, oltre che per le nostre regioni di nord-ovest, con particolare riferimento per le aree pedemontane dell’alto Piemonte e dell’alta Lombardia. Inoltre dalle ultime analisi del campo del vento alle varie quote si denota anche lo sviluppo di una significativa diffluenza delle correnti atmosferiche nella media e alta troposfera che potrebbe acuire ulteriormente il “forcing” convettivo in seno al flusso caldo umido del settore pre-frontale.
L’effetto “vuoto” che si verrà a creare alle quote superiori della troposfera difatti non farà altro che risucchiare ulteriore aria calda e molto umida dai bassi strati, creando degli “updrafts” particolarmente potenti, capaci di sfondare fino in stratosfera, che alimenteranno il rapido sviluppo di sistemi convettivi a multicella organizzati, pronti a risalire verso nord-nord/est, quasi in parallelo con la linea del fronte freddo avanzante da ovest. Questi imponenti sistemi temporaleschi una volta raggiunte le coste della Provenza, della Liguria e dell’alta Toscana nel pieno stadio di maturità rischiano di dare la stura a fenomeni particolarmente intensi.
La Liguria, in particolare il genovesato e lo spezzino, assieme alla costa apuana e alla Versilia, saranno le aree che più di tutte nella giornata di venerdì potranno vedere fenomeni temporaleschi di forte intensità, che localmente potranno assumere carattere di nubifragio, con precipitazioni molto intense accompagnate da elevati indici di rain/rate e fulminazioni frequenti e diffuse. Ma venerdì, con il passaggio del ramo caldo più attivo del sistema frontale da ovest, piogge intense e diffuse bagneranno per bene gran parte delle regioni settentrionali, con accumuli pluviometrici anche abbondanti sulle aree pedemontane dell’alto Piemonte e dell’alta Lombardia per il notevole “forcing” orografico esercitato dalle Prealpi nei confronti dell’umido flusso meridionale pre-frontale.
Mentre la quota neve sulle Alpi dovrebbe subire un drastico aumento per l’afflusso di aria particolarmente calda in quota legata alla stessa avvezione calda sub-tropicale continentale che esacerberà le condizioni di maltempo al centro-nord.