‘Camminare per star bene’, un invito incentrato doppiamente sulla sostenibilità. Da un lato perché combattere l’obesità – dicono gli esperti- permette di prevenire le elevate spese sanitarie legate alle conseguenze del problema, dall’altro, perché camminare rappresenta, disabilità a parte, un tipo di attività efficace accessibile a tutti. E fa parte di quello ‘stile di vita mediterraneo’, che non si limita solo alla dieta, di cui abbiamo imparato a conoscere i vantaggi. Sono i messaggi dell’Obesity day 2016, campagna presentata questa mattina a Roma dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), in programma il 10 ottobre, giornata in cui i centri Adi offriranno in tutta Italia incontri e consulenze gratuite per aiutare, adulti e bambini, a fare propri i principi che stanno alla base della nuova piramide alimentare mediterranea.
“L’obesità è una patologia e non un problema di estetico, come ribadiamo ormai da anni”, ha ricordato Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi. “Anche per questo ‘ Camminare è salute’ – ha aggiunto – è uno di quei messaggi che vanno rafforzati perché oggi, se vogliamo garantire la sostenibilità del nostro sistema sanitario, dobbiamo imparare, come medici, a potenziare i fenomeni epigenetici positivi, ovvero la capacità degli stili di vita di influire positivamente anche sui geni e tenere lontane le malattie. L’epigenetica è una branca molto giovane della medicina ma ci dice che a parità di eredità genetica i comportamenti e gli stili di vita positivi ci fanno vivere meglio e più a lungo in salute”. L’alimentazione da sola non è sufficiente, “fa qualcosa ma non tutto. E infatti la ‘dieta mediterranea’, come ci dice l’Unesco, è di più che semplice cibo. E’ un modo di vivere: la frugalità, il giusto riposo che aiuta a controllare il peso, il movimento, i metodi di cucina tradizionali”.
Una scorretta alimentazione e l’inattività fisica sono, insieme al fumo e all’abuso di alcol, i principali fattori di rischio responsabili dell’86% delle morti in Europa e in Italia, che influiscono sul 75% della spesa sanitaria, ricorda l’Adi.
Fare movimento per star bene è necessario ed è anche possibile per tutti, ricordano gli esperti Adi. Fondamentale, quindi, scegliere attività fattibili in qualsiasi momento della giornata come camminare a passo spedito per 3 volte alla settimana, per almeno 45 minuti, oppure salire e scendere un solo piano di scale di seguito per 15 minuti, un paio di volte al giorno.
“Uno stile di vita salutare e attivo è in grado di modificare in senso positivo sia la qualità e sia la durata della vita di ciascuno di noi – ha ribadito Fatati – Non serve strafare o sudare copiosamente. La chiave di lettura di un buon uso dei propri muscoli è costituita, durante l’attività fisica, da un ritmo cardiaco accettabile e dalla sensazione di piacere, con respirazione appena più frequente e profonda”.
Gli stili di vita sani, infine, sono uno elemento di salute che dovrebbero essere insegnati sin dell’infanzia. “La nuova piramide alimentare mediterranea dovrebbe essere studiata in tutte le scuole e fatta propria in tutte le famiglie – ha dichiarato Antonio Caretto, presidente Adi – l’alimentazione preventiva, fatta attraverso il lavoro e i menù delle mense scolastiche elaborati dalle Asl e dagli operatori sanitari qualificati, aiuta i bambini a tenere un comportamento alimentare corretto nel rispetto delle porzioni, della biodiversità e stagionalità dei prodotti e allo stesso tempo contribuisce alla convivialità e alla socializzazione. Elementi che aiutano a prevenire e a contrastare l’insorgere di patologie come l’obesità che in Italia coinvolge il 9,8% dei bambini e il sovrappeso (20,9%)”. (AdnKronos)