Pronta la prima Linea guida italiana sulla prevenzione dell’emorragia post partum. Il documento, presentato oggi all’Istituto superiore di sanità, raccoglie le migliori evidenze cliniche a supporto di quella che è la prima causa di mortalità e grave malattia materna a livello globale. La Linea guida italiana, frutto del progetto di sorveglianza ostetrica coordinato dall’Italian Obstetric Surveillance System (Itoss) del Centro nazionale di epidemiologia sorveglianza e prevenzione della Salute dell’Iss, e finanziato dal ministero della Salute, insiste su alcuni punti chiave per prevenire e trattare questa grave patologia. “Quella presentata oggi è una Linea guida di estrema importanza – dichiara Walter Ricciardi, presidente dell’Iss – Nonostante l’Italia sia tra i Paesi europei con i minori tassi di mortalità materna, si può fare di più. Grazie ai progetti finanziati dal ministero della Salute, stiamo infatti cercando di rendere sempre più capillare la sorveglianza di questo fenomeno, perché ci siano sempre meno morti evitabili. Anche questa Linea guida, frutto della sorveglianza coordinata dall’Iss, va in questa direzione“.
Tra i focus individuati l’identificazione precoce del rischio della donna come ad esempio precedenti emorragie del post partum o tagli cesarei, una gravidanza gemellare o un bambino di peso superiore a 4 kg alla nascita. Tra i punti centrali una migliore comunicazione tra professionisti, la donna e i suoi familiari sin dall’esordio del quadro clinico, ma anche l’appropriatezza all’indicazione del cesareo e il monitoraggio della donna durante il post partum. La Linea guida ha l’obiettivo di promuovere le buone pratiche cliniche nella gestione dell’emorragia post partum, e completa le attività di aggiornamento promosse dall’Iss su questa grave condizione clinica. “Da oggi, grazie a questa Linea guida abbiamo uno strumento aggiornato con le migliori evidenze cliniche a disposizione di medici e ostetriche – spiega Serena Donati, del Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva dell’Iss – Si tratta di una risorsa importante che nasce da un bisogno intercettato dall’analisi dei dati prodotti dal nostro sistema di sorveglianza ostetrica“.
Il documento passa in rassegna le procedure per la prevenzione dell’emorragia post partum grazie al riconoscimento delle donne a maggior rischio, la terapia medica e chirurgica della condizione e la sua gestione multidisciplinare, l’assistenza nel post partum e gli aspetti relativi alla gestione del rischio clinico, con particolare riguardo all’organizzazione e alla comunicazione all’interno del team assistenziale e con le donne e i loro familiari. La versione divulgativa sarà diffusa nei servizi sanitari frequentati dalle donne in età riproduttiva, per permettere loro di affrontare un’eventuale emergenza con maggiore competenza e consapevolezza. “La Linea guida, redatta sulla base di una rigorosa e aggiornata analisi della letteratura scientifica, è il frutto – si legge in una nota Iss – del lavoro di un gruppo multidisciplinare di esperti incaricati anche dalle società scientifiche: ginecologi, ostetriche, infermieri, anestesisti, ematologi, trasfusionisti, radiologi, anatomopatologi, epidemiologi, metodologi di linee guida, documentalisti e rappresentanti dei cittadini e del ministero della Salute. La metodologia adottata è quella del Sistema nazionale Linee guida-Iss, basata sulla revisione sistematica delle prove disponibili nella letteratura scientifica, la loro valutazione e selezione, e sulla interpretazione dei risultati alla luce dell’esperienza dei diversi professionisti coinvolti nel gruppo di sviluppo del documento“.