L’impatto di un asteroide sulla Terra “è una probabilità remota, ma non impossibile“, spiega in una intervista, Ian Carnelli, l’ingegnere dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea, a capo del progetto Aim (Asteroid Impact Mission). “Sul nostro Pianeta ci sono diversi crateri a dimostrarlo“, “attualmente ci sono 554 asteroidi potenzialmente pericolosi, corpi spaziali vicini all’orbita terrestre che non è escluso possano un giorno scontrarsi con noi: al momento c’è una probabilità su 700mila di assistere a un impatto simile. Ma in futuro tutto potrebbe cambiare“. Il progetto Aim (Asteroid Impact Mission) ha lo scopo di testare una strategia per evitare che un asteroide si schianti sulla Terra: la missione “è stata progettata per testare una tecnica di deflessione e raccogliere dati sulle proprietà fisiche degli asteroidi. L’obiettivo è Didymos, un asteroide che si prevede passerà vicino alla Terra nel 2022: è un sistema binario, costituito da un corpo maggiore con un diametro di 800 metri e una piccola luna, grande 170 metri che gli orbita attorno. L’obiettivo della missione è questa luna, su cui verrà testato il cosiddetto ‘impatto cinetico’” che consiste “nel far scontrare una sonda con l’asteroide, rallentandolo e costringendolo a cambiare traiettoria. Ed è quello che farà la sonda ‘Dart’ (Double Asteroid Redirection Test) della Nasa, partner del nostro progetto. L’impatto è previsto nell’ottobre 2022 a circa 6 km al secondo. Questa velocità dovrebbe bastare a modificare la velocità della luna di circa mezzo millimetro al secondo. Nel frattempo, la sonda ‘Aim’ raccoglierà immagini, studierà le proprietà dell’asteroide e i detriti rilasciati. Non solo. Avremo l’opportunità di testare strumenti molto avanzati, realizzati anche con start-up italiane“. Se l’Esa darà l’ok definito al progetto a dicembre, la missione partirà “a novembre 2020. Poi ci vorrà un anno e mezzo per raggiungere l’obiettivo, nel maggio 2022. L’impatto cinetico avverrà dopo qualche mese e lo spettacolo sarà visibile dai radiotelescopi sulla Terra“.