“E’ molto importante l’innovazione e la tecnologia ma anche la ricerca di base per sviluppare l’economia dello Spazio e tutte quelle politiche che ci portano all’osservazione della terra dall’alto“. Lo ha detto a Trento la ministra per l’Educazione, l’Universita’ e la Ricerca, Stefania Giannini intervenendo al primo International Space Forum for Global Challenges organizzato dall’International Astronautical Federation, dall’International Accademy of Astronautics e dall’Agenzia Spaziale Italiana al quale stanno prendendo parte oltre trenta delegazioni di tutti e cinque i continenti. Ci sono rappresentanti delle Nazioni storicamente spaziali come Stati Uniti, Russia, Cina, Giappone, Francia, Canada e Sud Africa ma anche Algeria, Iran, Iraq, Kenya, Sudan. “Oggi la ricerca spaziale puo’ aiutare ad affrontare le sfide globali dell’umanita’, tanto nel Nord quanto nel Sud del mondo – ha aggiunto Giannini -. Per alimentare il sogno di un futuro migliore per tutta l’umanita’ e’ necessario puntare sulla conoscenza e creare network, come stiamo facendo anche qui a Trento. Il tema e’ sentito e la presenza di 36 Paesi di cinque continenti significa che i ministri e i governi hanno grande sensibilita’ anche alla ricaduta per affrontare che le politiche dello Spazio avranno sempre piu’ per trattare i temi piu’ urgenti dell’oggi, dal cambiamento climatico alla gestione dei flussi migratori, dalla salute alla desertificazione e la gestione dell’acqua”. Si e’ parlato anche della realizzazione di uno strumento per la rivelazione di elettroni che sara’ installato sul satellite cinese Cses (China Seismo-Electromagnetic Satellite) e che sara’ lanciato nel 2017 con l’obiettivo di studiare la variabilita’ dell’ambiente elettromagnetico attorno alla Terra e la missione dell’Esa-Agenzia Spaziale Europea alla ricerca di tracce di vita tra le lune ghiacciate di Giove.