“Amatrice sta diventando nuovo simbolo della ricostruzione“. A dirlo Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, che, insieme ai componenti dello stesso Consiglio, mercoledì 5 ottobre sarà ad Amatrice. ”Amatrice e le zone colpite dal sisma del 24 agosto -spiega- segnano un punto di non ritorno nell’approccio alla ricostruzione. Secondo lo spirito del piano Casa Italia e in linea con quanto illustrato dall’architetto e senatore a vita Renzo Piano serve, infatti, un grande sforzo collettivo, ma serve, soprattutto, allagare lo sguardo alla città del futuro, mettendo la persona al centro di un grande progetto strutturale che rivoluzioni il Paese“. “Tutto ciò – sottolinea – nella consapevolezza, finora purtroppo non pienamente acquisita, di dovere custodire, per trasmetterla alle generazioni che verranno, la bellezza di città, borghi e territori che abbiamo ereditario“. ”Sarà un piano -chiarisce – lungo decenni che solo progetti di qualità espressioni di concorsi di architettura possono garantire e che devono necessariamente essere accompagnati da procedure all’insegna della massima trasparenza e della necessaria semplificazione, ma assolutamente non meno rigorose”. Per Walter Baricchi, coordinatore del dipartimento Cooperazione, solidarietà e protezione civile del Consiglio nazionale, “Amatrice deve essere anche il simbolo di un nuovo modello di approccio alla ricostruzione da parte di tutti professionisti che vi prendono parte ciascuno nella peculiarità delle proprie competenze“. “Il Consiglio nazionale degli architetti – ricorda – già dispone di un Codice etico per i professionisti volontari che prevede dure sanzioni per quanti possano trarre anche indiretti vantaggi dagli incarichi ricoperti. L’idea è ora quella di predisporne uno per la Rete delle professioni tecniche che codifichi le modalità di comportamento per tutte le figure professionali coinvolte“.