Il Decreto per l’emergenza terremoto che ha colpito il centro Italia il 24 agosto “crea le condizioni per salvare i 3.300 posti di lavoro a rischio nelle campagne terremotate che si contraddistinguono per un’elevata densita’ di aziende agricole che sono oltre 7 ogni 100 abitanti, rispetto alla media nazionale di 2,7%“. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i contenuti del Decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri che prevede un importante impegno a sostegno delle attivita’ agricole e di allevamento. Dai finanziamenti agevolati per la riparazione, ricostruzione e ripristino degli immobili ad uso produttivo ai contributi per i danni alle scorte e ai macchinari di lavoro sono, sottolinea la Coldiretti, alcune delle misure importanti per il settore contenuti nel provvedimento che prevede anche l’accollo allo Stato del cofinanziamento regionale dei Piani di Sviluppo Rurale per i prossimi tre anni al fine di consentire il mantenimento e lo sviluppo dell’attivita’ agricola nei territori colpiti.
“Positiva – per Coldiretti – e’ anche la sospensione dei contributi previdenziali e la sospensione dei termini di versamento tributari“. Le aziende agricole censite dall’Istat nell’area del cratere – precisa la Coldiretti – sono 1894, di cui quasi il 35% (pari a 658 aziende) presenti nei territori perugini dell’Umbria, seguiti dalle Marche (582), dall’Abruzzo con 372 e dal Lazio con 282 aziende nel reatino delle quali 181 ad Amatrice, le piu’ danneggiate. “Il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini che occorre ora sostenere concretamente per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento” ha affermato Roberto Moncalvo nel sottolineare la necessita’ che “la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo”.