Terremoto, geologo: “Sorpreso dai danni a Roma”, ecco gli edifici e le zone più a rischio

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I danni registrati a Roma mi hanno sorpreso. Me ne aspettavo zero perché il Terremoto rispetto a quello di Amatrice era leggermente meno energetico. Evidentemente la struttura che si è attivata ha portato ad una diversa canalizzazione delle onde sismiche è una situazione che andrebbe indagata“: lo dichiara a LaPresse il geologo Mario Tozzi in merito alle conseguenze che registrate nella Capitale in seguito all’ultimo Terremoto avvenuto mercoledì sera nel Centro Italia.

A Roma i palazzi più a rischio sono quelli degli anni ’50-’70

La città ha un patrimonio costruito non sempre in buono stato. Specie gli edifici costruiti fra il 1950-1970 non tanto i monumenti antichi. Sono quelli i palazzi che possono risentire, anche in base a dove sono ubicati. Se appoggiano sui vecchi terreni alluvionali del Tevere lì le onde sismiche vengono amplificate quindi anche un sisma debole può provocare danni importanti“, dice a LaPresse il geologo.

A Roma più a rischio la zona orientale e nord

Quali sono le zone di Roma più a rischio in caso di sisma? Dove passava il vecchio corso del Tevere quindi orientale e nord anche perché sono le più vicine ai luoghi dove ci sono gli epicentri dei terremoti“, spiega l’esperto a LaPresse.

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