Terremoto: prosegue l’instancabile lavoro delle “matching pets” per aiutare animali e proprietari

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Una di loro vive in Messico e, nonostante la differenza di fuso orario, è una delle più attive. Sono un gruppo coeso e per il momento tutte donne. Sono le “matching pets” coloro che, dalle prime ore dopo il sisma, scandagliano il web alla ricerca di foto di animali trovati, le confrontano con gli appelli di animali smarriti e fanno il “match” tra le varie immagini per poterli ricongiungere ai loro proprietari. Sono moltissimi i cani e gatti fuggiti dopo le scosse, ma solo una parte di questi è deceduta. Gli altri si sono salvati e sono vaganti nelle zone rosse, oppure sono stati prelevati nelle prime ore da passanti o volontari che li hanno soccorsi. I proprietari lo sanno e li cercano disperatamente. Il problema è che non esiste una piattaforma web Istituzionale ove far confluire tutte le segnalazioni e così capita che una bambina, che ancora spera di poter riabbracciare la propria micetta, si affidi a loro per mandare il suo appello. Lo stesso hanno fatto tante famiglie terremotate che hanno mandato foto e descrizione dell’animale sulle loro pagine facebook. Ed è qui che entrano in campo le “matching pets” con la loro formidabile azione. Si alzano la mattina presto, preparano gli appelli, si sentono tramite messenger e facebook, hanno creato appositi album fotografici che aggiornano ogni ora ed il lavoro che fanno ha dell’incredibile: se passa un servizio del Tg che riprende le aree del sisma, loro fanno il fermo immagine, zoomano sulla foto dell’animale che si vede e la confrontano con quelle degli appelli delle famiglie che hanno segnalato uno smarrimento. Ogni giorno confrontano centinaia di foto e si scambiano opinioni e commenti (vedi ad esempio qui e qui).

Passano ore alla ricerca di un particolare: una striatura sul muso, una tonalità di grigio, qualunque particolare che possa ricongiungere quell’animale ad un proprietario. E succede che ogni giorno siano loro a portare una gioia immensa a vittime di terremoto. E’ successo anche ieri, con i proprietari del gatto Minou che lo hanno riabbracciato, oppure l’altro ieri coi proprietari di Emma che sono corsi a Roma a prenderla. Gli appelli per Minou erano stati lanciati il 4 settembre e grazie alle sue foto gli operatori del posto lo hanno potuto riconoscere e catturare in mezzo alle macerie dove vagava da settimane. E come non pensare con commozione del proprietario del cane Lola che si vede nella foto quando la ritrova? Una soddisfazione immensa per le famiglie innanzitutto, ma anche per queste instancabili volontarie che si dedicano, con tanta passione e professionalità, ad un lavoro silenzioso, ma molto apprezzato. Dal giorno del sisma, con la loro opera, hanno permesso di ricongiungere almeno 120 animali, per altrettanta felicità di 120 famiglie terremotate. Molti dicono che meriterebbero un premio Ufficiale, ma loro non vogliono un premio. La loro richiesta è una sola: quella di avere la collaborazione delle Istituzioni, ovvero un sito web nazionale e pubblico, messo a disposizione dalle autorità, per poter pubblicare con maggiore visibilità i loro appelli e far confluire le foto anche degli animali transitati dalle Asl. Lo stanno chiedendo dal giorno 29 agosto. Saranno finalmente ascoltate? Sarebbe un bel modo di dare una concreta riconoscenza per un’opera davvero unica ed originale.

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