Dopo anni di discussioni e di rinvii da pochi giorni è stato finalmente approvato alla Camera dei Deputati il Testo Unico del Vino. Si tratta di un documento che unifica le disposizioni, attualmente contenute in svariati testi normativi, che disciplinano la materia di questo comparto, e che è finalizzato anche a sburocratizzare quanto più possibile il settore.
In particolare, il progetto di legge si concentra, tra i vari altri aspetti, su produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, etichettatura, controlli e sistema sanzionatorio, temi, questi, recentemente oggetto di acceso dibattuto in occasione del convegno organizzato da Confagricoltura Asti presso l’azienda vitivinicola “Montalbera” della famiglia Morando a Castagnole Monferrato.
L’approvazione del Testo in Commissione è il frutto di un lavoro intenso durato oltre due anni che ha visto come principale attore l’onorevole astigiano Massimo Fiorio, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, il cui ruolo è stato determinante per mediare tra esigenze che, all’apparenza, sembravano molto distanti tra loro.
“Si tratta sicuramente di un risultato più che positivo”, afferma Bruno Rivella, coordinatore dell’Ufficio Vitivinicolo di Confagricoltura Asti, “in quanto è stata operata una significativa semplificazione di tutte quelle che sono le normative legate al mondo del vino. Il Testo Unico”, conclude Rivella, “rappresenta un giusto e doveroso riconoscimento al comparto e ai territori viticoli quali patrimonio culturale nazionale da salvaguardare, e prevede tra l’altro fondi per la tutela dei vitigni autoctoni italiani consentendo il “ravvedimento operoso”, ovvero la possibilità da parte dei produttori di sanare le inadempienze prima degli accertamenti.”
Gli fa eco Andrea Faccio (nella foto), canellese e presidente della Federazione Nazionale Vitivinicola di Confagricoltura che sottolinea il lavoro svolto dalla sua organizzazione per il raggiungimento di questo obiettivo: “Il ruolo di Confagricoltura è stato fondamentale. Siamo stati una parte attiva molto importante, anche per quanto riguarda la sburocratizzazione, da sempre uno dei nostri cavalli di battaglia. Con il Testo Unico del Vino, il comparto vitivinicolo viene finalmente regolato da un unico articolo di legge”, continua Faccio, “riconoscendo inoltre all’agricoltore un ruolo fondamentale – che peraltro svolge da sempre – ovvero quello di “custode” del territorio nonché artefice di un prodotto, universalmente riconosciuto, vanto della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Speriamo ora che questo testo venga approvato rapidamente anche in Senato e diventi legge entro la fine dell’anno.”