Quasi 700 eccellenze italiane della scienza domani saranno in sciopero. Si tratta dei lavoratori del Cineca (Consorzio interuniversitario senza scopo di lucro), il maggior centro di calcolo in Italia e tra i piu’ importanti al mondo, formato da 70 universita’ italiane, 5 enti di ricerca nazionali e il Miur. Motivo, informa la Cgil, la disdetta “unilaterale” da parte dei loro datori di lavoro del contratto integrativo.
“Si vuole cancellare un pezzo di storia – chiosa Massimo Mensi, della segreteria nazionale Filcams Cgil che ha indetto lo sciopero – Si tratta di alte professionalita’ che lavorano a Roma, Bologna e Milano e a riconoscere le loro professionalita’ serve il contratto integrativo rispetto al contratto collettivo di base che e’ quello del Commercio, anche questa un’anomalia. Per dare un’idea, questi lavoratori usano il supercalcolatore Marconi, realta’ unica al mondo, il piu’ potente strumento per la ricerca italiana che viene utilizzato da un consorzio europeo che fa ricerca nel campo delle energie rinnovabili. Universita’ e Miur si stanno comportando come un’azienda, pur non essendolo. Per questo abbiamo proposto una nostra piattaforma“.
“Vogliono aumentare il monte ore di lavoro da 36 a 40 settimanali senza un conseguente aumento di stipendio – spiegano i lavoratori in stato di agitazione – diminuire il numero dei giorni di ferie, ad esempio. Rispetto alle nostre qualifiche siamo sotto inquadrati nonostante il Cineca sia abbondantemente in attivo“. Allo sciopero, al quale hanno aderito Cgil, Cisl e Uil, non parteciperanno i lavoratori impegnati nei servizi pubblici essenziali.