Università Sapienza: è possibile misurare le cellule in tempo reale

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Un gruppo di ricercatori della Sapienza, nell’ambito di un progetto dell’Agenzia spaziale italiana, ha scoperto una tecnica innovativa che permette di misurare le cellule in tempo reale. Un risultato importante, che può trovare applicazioni utili anche sulla Terra. Sulla cellula molto è stato scoperto fino ad oggi, ma tanto resta ancora da sapere. Il monitoraggio della crescita cellulare – spiegano dall’Ateneo romano – rappresenta oggi per i ricercatori uno studio di fortissimo interesse, specie nei campi in cui è necessario valutare in maniera precisa e rigorosa l’ingrandimento cellulare durante il suo ciclo vitale quando è esposta a particolari sostanze, come farmaci. Un gruppo di ricercatori della Sapienza coordinato da Fabrizio Frezza, del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione, elettronica e telecomunicazioni, ha dimostrato che è possibile misurare in vivo e in tempo reale il numero di cellule direttamente nel terreno di coltura attraverso un sensore elettromagnetico esterno.

Esponendo la coltura cellulare a campi elettromagnetici a radiofrequenza a bassa intensità si possono eseguire monitoraggi continui senza l’ausilio di prelievi di materiale o l’introduzione di marker biologici nella stessa, ma solo introducendo dei sensori per la misura e lasciandoli imperturbati durante tutta la fase sperimentale. “Questa innovativa tecnica è estremamente importante in ambito spaziale, dove gli attuali sistemi disponibili per la sperimentazione su cellule prevedono esclusivamente operazioni automatizzate“, spiega Frezza. E aggiunge: “benché ideata per applicazioni spaziali, può trovare interessanti impieghi in laboratori terrestri, laddove sia necessario misurare la crescita cellulare in tempo reale“.

La ricerca è stata possibile nell’ambito del grant dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) per il progetto “Tecniche di valutazione tridimensionale (3D) della crescita e morfologia cellulare in condizioni di microgravità tramite diffrazione elettromagnetica” coordinato dal Prof. Fabrizio Frezza (DIET – Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni e CRAS – Centro Ricerca Aerospaziale Sapienza) con la collaborazione dei dottori di ricerca Marco Muzi, Fabio Mangini, Nicola Tedeschi del DIET, e Alessandro Palombo del Dipartimento di Medicina Sperimentale.

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