Sarebbero diverse le vittime provocate dall’uragano Matthew, uno dei più potenti degli ultimi anni, che questa mattina si è abbattuto su Haiti con forti venti fino ai 230 km/h, pioggia e mareggiate. Colpita soprattutto l’area sud-occidentale dell’isola caraibica, dove si registrano inondazioni, frane e molti danni. Secondo quanto riferito dal presidente ad interim Jocelerme Privert, un certo numero di persone erano state uccise finora. “Abbiamo già contato dei morti e ci sono anche dei dispersi. Si tratta di persone che erano fuori in mare e che non hanno rispettato gli avvisi“, ha detto. Le autorità di Haiti, dove l’80% della popolazione vive in condizioni di povertà, hanno invitato i residenti a fare scorta di cibo e acqua e proteggere le loro case, ma in migliaia vivono ancora nelle tende allestite in seguito al terremoto del 2010. Frederic Hislain, sindaco della grande baraccopoli di Cité Soleil, nella capitale Port-au-Prince, ha chiesto al governo di evacuare circa 150.000 persone le cui case sono minacciate. Circa 1.300 rifugi di emergenza sono stati costruiti, sufficienti per ospitare 340.000 persone, ma alcuni haitiani si sono rifiutati di lasciare le proprie abitazioni per paura dei saccheggi. Nel suo ultimo bollettino, il centro americano di sorveglianza degli uragani (Nhc) ha scritto che l’occhio di Matthew si sposterà tra stasera e domani verso la parte orientale di Cuba, quindi tra martedì notte e mercoledì colpirà le Bahamas, che rischiano di essere devastate da furiose mareggiate. Le autorità cubane hanno evacuato circa 1 milione di persone dalle regioni costiere, mentre la marina americana ha ordinato l’evacuazione di circa 700 membri del personale dalla sua base di Guantanamo Bay. Tra le aree al centro dell’evacuazione, sottolineano i media de l’Avana, ci sono Guantanamo e Santiago de Cuba, dove dallo scorso fine settimana si trova il presidente Raul Castro. Di categoria 4 sulla scala Saffir-Simpson, l’uragano Matthew è uno dei più potenti da Felix nel 2007.