Vaccinazioni, Cattaneo: “Serve più informazione, hanno una ricaduta sociale vastissima”

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Le VACCINAZIONI hanno una ricaduta sociale vastissima. Quando si procede a una vaccinazione infatti non ci si limita ad agire su un bambino e la sua famiglia ma si attiva un processo dal punto di vista preventivo che tocca tutta la comunita’. Ecco perche’ oggi e’ importante che su un tema cosi’ delicato ci sia confronto e soprattutto un’ informazione seria e responsabile“. Cosi’ il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo ha aperto stamattina a Palazzo Pirelli il convegno su “VACCINAZIONI in Lombardia, tra scienza e fantascienza” organizzato dalla Commissione Sanita’ del Consiglio regionale e che vede la presenza anche di numerosissimi rappresentanti del mondo della sanita’ e della ricerca. Il calo delle VACCINAZIONI in Italia ha assunto una dimensione degna di attenzione.

Oggi – ha detto Cattaneo – in Lombardia si fanno 3 milioni di vaccini all’anno e 2 milioni e 800 mila di questi riguardano bambini e adolescenti. Si tratta di uno sforzo del sistema sanitario regionale importante, che si aggira sui 55 milioni all’anno. Il calo avuto negli ultimi anni delle VACCINAZIONI ci deve pero’ fare riflettere – ha proseguito Cattaneo – La scelta di fare o non fare un vaccino non riguarda solo la sfera della liberta’ di scelta, e dunque la singola persona, ma coinvolge tutta la comunita’ per gli effetti sulla prevenzione sulle epidemie che, va ricordato, grazie ai vaccini sono quasi scomparse“. Fabio Rolfi (Lega Nord), Presidente della Commissione Sanita’, ha spiegato le ragioni che stanno alla base dell’organizzazione di questo convegno.

Questo tema ha scatenato un ampio dibattito e ci tocca tutti da vicino. La Commissione Sanita’ ha voluto questo confronto per cercare di portare un po’ di chiarezza sull’argomento, mettendo sul tavolo anche orientamenti differenti. La Lombardia sta per mettere a punto la terza parte della Riforma sanitaria, dove si concentreranno anche le tematiche riguardanti prevenzione e vaccinazione. La parola deve essere data alla scienza: e’ pero’ giunto il momento che medici di base e pediatri svolgano un ruolo pro-attivo nel fornire le corrette informazioni alle famiglie, prevedendo per loro anche degli incentivi. In Italia i vaccini sono sicuri e testati, le teorie anti-vaccinali non hanno fondamenti scientifici: il costo nel nostro Paese e’ di meno di 4 euro pro-capite, quindi non si tratta nemmeno di un grandissimo business“. In Italia ci si vaccina sempre meno: secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanita’ e del ministero della Salute, le coperture vaccinali per malattie come poliomielite, tetano, difterite ed epatite B oggi sono al di sotto del 95% (la soglia di sicurezza) e la copertura scende sotto la soglia dell’86% per morbillo, parotite e rosolia.

Oggi – ha detto Cattaneo – in Lombardia si fanno 3 milioni di vaccini all’anno e 2 milioni e 800 mila di questi riguardano bambini e adolescenti. Si tratta di uno sforzo del sistema sanitario regionale importante, che si aggira sui 55 milioni all’anno. Il calo avuto negli ultimi anni delle VACCINAZIONI ci deve pero’ fare riflettere – ha proseguito Cattaneo – La scelta di fare o non fare un vaccino non riguarda solo la sfera della liberta’ di scelta, e dunque la singola persona, ma coinvolge tutta la comunita’ per gli effetti sulla prevenzione sulle epidemie che, va ricordato, grazie ai vaccini sono quasi scomparse. Le VACCINAZIONI hanno una ricaduta sociale vastissima. Quando si procede a una vaccinazione infatti non ci si limita ad agire su un bambino e la sua famiglia ma si attiva un processo dal punto di vista preventivo che tocca tutta la comunita’. Ecco perche’ oggi e’ importante che su un tema cosi’ delicato ci sia confronto e soprattutto un’ informazione seria e responsabile“.

Fabio Rolfi (Lega Nord), Presidente della Commissione Sanita’, ha spiegato le ragioni che stanno alla base dell’organizzazione di questo convegno. “Questo tema -ha detto- ha scatenato un ampio dibattito e ci tocca tutti da vicino. La Commissione Sanita’ ha voluto questo confronto per cercare di portare un po’ di chiarezza sull’argomento, mettendo sul tavolo anche orientamenti differenti. La Lombardia sta per mettere a punto la terza parte della Riforma sanitaria, dove si concentreranno anche le tematiche riguardanti prevenzione e vaccinazione. La parola deve essere data alla scienza: e’ pero’ giunto il momento che medici di base e pediatri svolgano un ruolo pro-attivo nel fornire le corrette informazioni alle famiglie, prevedendo per loro anche degli incentivi. In Italia i vaccini sono sicuri e testati, le teorie anti-vaccinali non hanno fondamenti scientifici: il costo nel nostro Paese e’ di meno di 4 euro pro-capite, quindi non si tratta nemmeno di un grandissimo business“.

Nodo cruciale e’ quello della obbligatorieta’ delle VACCINAZIONI. Umberto Ambrosoli, presentatore con il suo gruppo Patto civico di un progetto di legge che propone l’obbligatorieta’ del vaccino, sottolinea “le responsabilita’ della politica nel ribadire con fermezza l’efficacia della prevenzione, prendendo le distanze dalla pur legittima pressione dell’opinione pubblica. In tal senso Regione Lombardia dovrebbe facilitare il recepimento dei vaccini da parte di tutti i genitori, approfondendo la raccolta e l’analisi dei dati in suo possesso circa le percentuali di coorti vaccinate. Il Comitato tecnico-scientifico vaccinale e’ stato fermo per oltre sei anni”. “L’obbligatorieta’ puo’ essere ammessa solo come estremo rimedio e comunque e’ un tema aperto, perche’ la priorita’ di Regione Lombardia deve essere la tutela della salute dei nostri cittadini – ha dichiarato Angelo Capelli (Lombardia Popolare), Vice Presidente della Commissione Sanita’ – L’obiettivo del legislatore deve essere quello di garantire il maggior benessere possibile a tutti i cittadini, verificando scrupolosamente l’attendibilita’ e l’utilita’ dei vaccini. E’ innegabile che dietro la produzione dei vaccini ci siano enormi interessi economici, ma prima di tutto e’ fondamentale l’attendibilita’ delle notizie: facciamo arrivare ai cittadini le corrette informazioni, senza dividerci in partenza sul tema della obbligatorietà“.

Occorre puntare a una miglior informazione e responsabilizzazione delle famiglie -ha detto Gallera- La liberta’ di scelta si deve fondare su un’adeguata conoscenza di dati scientifici che devono essere fruibili e accessibili da parte di tutti i cittadini“.

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