San Martino di Tours, in latino Martinus, venerato dalla Chiesa cattolica, ortodossa e copta, nacque nel 316 o 317 in Sibaria, città della Pannonia, odierna Ungheria, da genitori nobili ma pagani.
A soli 15 anni venne obbligato dal padre al giuramento militare e da lì a poco venne promosso al grado di circitor, col compito di fare la ronda di notte, ispezionare i posti di guardia, sorvegliare le guarnigioni. Nel 338, durante una ronda in pieno inverno, incontrò un povero seminudo e, vedendolo sofferente, non avendo più denari, tagliò in due il suo mantello con la spada, donandone una metà al mendicante. Questo episodio cambiò radicalmente la sua vita. La notte seguente, infatti, gli apparve in sogno Gesù, rivestito della metà del suo mantello militare.
Udì Cristo dire ai suoi angeli: “Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito”.Quando Martino si risvegliò, il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. Il sogno ebbe un tale impatto su Martino che egli, già catecumeno, venne battezzato nella Pasqua del 339 e divenne cristiano. Egli rimase ufficiale dell’esercito per una ventina di anni, raggiungendo il grado di ufficiale nelle alae scolares. Giunto a circa 40 anni lasciò l’esercito, iniziando la seconda parte della sua vita. Martino, infatti, si impegnò nella lotta contro l’eresia ariana, condannata dal Concilio di Nicea (325) e venne per questo frustato e cacciato prima dalla Francia e poi da Milano, dove erano stati eletti vescovi ariani.
Nel 357 si recò nell’isola di Gallinara, ad Albenga, in provincia di Savona, dove condusse 4 anni di vita eremitica. Tornato a Poitiers, al rientro del Vescovo cattolico, divenne monaco e venne presto seguito da nuovi compagni, fondando uno dei primi monasteri d’Occidente a Ligugè, sotto la protezione del vescovo Ilario. Martino che si batté, sino alla sua morte, per l’avangelizzazione, contro l’eresia e la miseria umana, spirò l’8 novembre 397 a Candes-Saint Martin, dove si era recato per mettere pace tra il clero locale e le sue esequie ebbero luogo l’11 novembre.La sua morte, avvenuta in fama di santità anche grazie a numerosi miracoli, segnò l’inizio di un culto nel quale la generosità del cavaliere, la rinunzia ascetica e l’attività missionari erano associate. Gli Ugonotti lo arsero il 25 maggio 1562 ma alcune reliquie furono tratte in salvo e tuttora venerate nell’attuale basilica di Tours, mentre un frammento è custodito a Ligugè, suo primo monastero.