L’11 novembre del 1911, una data singolare anche nella sua forma scritta “ridotta” (11-11-11), viene ricordata ancora oggi dagli appassionati di meteorologia degli Stati Uniti. In quel giorno infatti si produsse un’ondata di freddo eccezionale, ricordata ancora oggi come “Great Blue Norther”.
Un enorme fronte freddo attraversò il continente nordamericano, stravolgendo le temperature al suo passaggio. Molte località statunitensi fecero segnare in uno stesso giorno temperature da record sia nelle massime che nelle minime, rispetto alla media del periodo. Prima dell’arrivo del fronte freddo infatti, le temperature schizzarono in alto: 24 °C in tarda mattinata a Kansas City, 27°C a Springfield, nel Missouri, 28°C ad Oklahoma City.
Dopo poche ore, negli stessi posti dove in mattinata la gente girava in camicia, si battevano i denti per il freddo polare: a Kansas City si toccarono i –11,7°C a mezzanotte, (trentacinque gradi in meno rispetto alla mattina!), ad Oklahoma City vennero raggiunti i -8°C (battuti nello stesso giorno i record di massima e minima in un mese di novembre).
Ma l’evento più impressionante ci fu a Springfield: qui la temperatura scese vertiginosamente nel giro di quindici minuti, passando dai 27°C registrati alle 15.45 ai 4°C delle 16. E la discesa proseguì fino a sera, quando vennero raggiunti i -11°C.
Per via del cambiamento brutalmente rapido delle temperature, alcune città subirono tornado in mattinata e tempeste di ghiaccio in serata. Si contarono numerosi tornado nel Mid West man mano che il fronte freddo si propagava, e alla fine della giornata si contarono 13 morti.