Allarme ghiacci a portata di click. Ad oltre un secolo di distanza dal disastro del Titanic – lo scontro, datato 15 aprile 1912, tra il transatlantico al suo viaggio inaugurale e un iceberg a largo dell’Isola di Terranova, costò la vita ad oltre 1500 persone tra passeggeri ed equipaggio – i satelliti europei scendono in campo per la salvaguardia delle rotte marittime che solcano l’Atlantico settentrionale. Le vedette radar Sentinel-1A e 1-B prestano così i loro “occhi” ai marinai per scongiurare la minaccia di nuovi impatti, spiega l’Agenzia Spaziale Italiana.
Gli insidiosi blocchi di ghiaccio, che con la complicità del surriscaldamento globale si staccano dalla Groenlandia, procedendo pericolosamente alla deriva verso sud, rappresentano un enigma per i naviganti: possono infatti disciogliersi mentre naufragano in acque relativamente più calde e sparire. Ma c’è la possibilità che induriscano divenendo enormi scogli che appaiono all’improvviso durante una crociera.
A seguito della sciagura del Titanic fu istituito un servizio internazionale di pattugliamento, attualmente in grado di tener traccia dei movimenti delle “montagne sotto zero” attraverso un servizio di ricognizione aerea e marittima che scandaglia quotidianamente un’area vasta 75.000 chilometri quadrati. I dati raccolti, che implementano l’archivio degli iceberg a disposizione dei marinai che percorrano quelle tratte, possono ora essere combinati con le osservazioni satellitari effettuate dai satelliti ESA e messi on line per la consultazione.
Con una vista aggiuntiva dall’alto, capace di monitorare le condizioni dell’oceano anche con un cielo nuvoloso o nell’oscurità, le operazioni di pattugliamento sono di molto agevolate: la velocità della risposta della costellazione satellitare restringe i tempi di elaborazione ad una manciata di ore, mentre l’accessibilità al dato on line rende l’informazione davvero fruibile per gli addetti ai lavori La piattaforma è in grado poi di fornire indicazioni sullo stato di salute della calotta polare, sulle traiettorie degli iceberg, sulle correnti marittime e sulla direzione dei venti che spirano a quelle latitudini ostili.