“Non salgo neanche sul palco, perché credo sia giusto che sia il presidente della Repubblica oggi pomeriggio a portare il saluto ufficiale del Paese a questo appuntamento così bello. Ma io ci tenevo a non mancare a una festa che ricorda la forza, l’orgoglio e la speranza di come i fiorentini hanno resistito” alla devastazione dell’alluvione dell’Arno. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio al raduno degli Angeli del fango per il 50° anniversario dell’alluvione di Firenze.
“Siamo qui anche per fare due lacrime, soprattutto chi si accorge di avere 50 anni in più: le due lacrime sono l’emozione e la commozione, ma mettetele a servizio della comunità, portateci con il vostro ottimismo e con la vostra energia a guardare al futuro con entusiasmo“.
“Vi ricordate il titolo della Nazione di allora? Firenze devastata dall’Arno vive con calma ore tragiche: era un titolo che teneva insieme tutto. Marcello Giannini della Rai, che non e’ piu’ con noi, piu’ volte ci ha raccontato che per far credere ai romani della Rai il livello di dramma che Firenze stava vivendo, a un certo punto butto’ il telefono con la cornetta dalla finestra (al tempo la Rai era in centro) e disse ‘se non ci credete ve lo faccio sentire io cosa sta succedendo’ e sotto c’era l’Arno che scorreva“. “Questo perche’ non si riusciva nemmeno a dare i confini della tragedia che si stava verificando. E’ stato un momento che ha segnato la storia di Firenze“. “C’e’ bisogno di tenere insieme queste caratteristiche: la voglia di convogliare gli aiuti e contemporaneamente il buon senso di chi si rende conto di dover vivere con calma il momento.“