Alluvione Licata, la città in ginocchio: l’ira del sindaco, “non si può aspettare che ci siano vittime per intervenire”

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L’alluvione sabato ha messo in ginocchio Licata, centro dell’Agrigentino: un fiume d’acqua e fango ha invaso strade, immobili e negozi. Ingenti i danni. “I nostri tecnici sono in giro per il territorio per verificare l’agibilita’ degli edifici scolastici che oggi restano chiusi precauzionalmente,” dichiara all’Agi il sindaco Angelo Cambiano. Sono stati rilevati “danneggiamenti alle strutture pubbliche, alle infrastrutture, muri di contenimento che hanno ceduto, condotte di raccolta scoppiate, pavimentazioni divelte, pali e alberi trascinati dalla furia dell’acqua, per non parlare delle gravi conseguenze ai privati“. L’acqua è defluita ormai ovunque, tranne in alcune zone, come Fondachelle o quella balneare, ha spiegato il primo cittadino.

Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta ha convocato per domani la giunta regionale che deliberera’ la dichiarazione di stato di emergenza per Licata. “Renzi e Crocetta – prosegue Cambiano – stiano vicini ai territori e li mettano in sicurezza. Non si puo’ aspettare che ci siano vittime per intervenire“. “Da tempo ho denunciato che da quindici anni sono attive ben sei frane sul territorio e che ci sono gravi problemi infrastrutturali. Abbiamo vissuto l’apocalisse, con muri d’acqua che hanno raggiunto anche i cinque-sei metri. Voglio credere che ognuno fara’ la propria parte, ma soprattutto adesso voglio stare accanto ai miei concittadini“.

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