Gran parte delle opere necessarie a difendere l’Italia da alluvioni e frane “non e’ finanziabile perche’ manca la progettazione. I soldi ci sono, ma non i progetti esecutivi”: lo si legge su Repubblica, sono le dichiarazioni di Erasmo D’Angelis, coordinatore di Italia Sicura, la struttura di Palazzo Chigi sul dissesto idrogeologico. Alcune opere senza progetto, sono in attesa “da 50 anni”. “C’e’ un elenco di 9.280 opere considerate indispensabili da regioni e autorita’ locali per difenderci da frane e allagamenti. Di queste, solo 650 sono immediatamente cantierabili”. La situazione è dovuta all'”assurdita’ delle leggi. Se un’opera non ha il progetto non puo’ essere finanziata. Se non me la finanziano io, Comune o Regione, non ho i soldi per fare il progetto”. “Abbiamo istituito un fondo rotativo della presidenza del Consiglio per finanziare la progettazione. Cento milioni per arrivare entro qualche mese ad aprire i cantieri”. Tra le opere in attesa ci sono “per esempio le casse di espansione della Dora Riparia a protezione della citta’ di Torino. 63 milioni di opere”. Quanto tempo e quanto denaro sono necessari per rimettere in sesto l’Italia? “Una decina d’anni e circa 20 miliardi. Tanto costano le 9.280 opere da realizzare”.