Non sono per niente incoraggianti i risultati che emergono dalla valutazione sull’impatto potenziale dei fitofarmaci, presentate in un report pubblicato da Arpa Sicilia. La Struttura Territoriale di Ragusa, centro di riferimento regionale per la ricerca dei fitosanitari, sostiene che, nonostante le politiche di regolamentazione dell’immissione in commercio orientate da anni verso un uso più sostenibile, i composti utilizzati in Sicilia sono caratterizzati da consistenti impatti potenziali su tutti i comparti indagati. Impatti che, complessivamente, risultano superiori a quelli rivelati in ambito nazionale. Il report propone una metodologia innovativa di valutazione dei dati di vendita attraverso l’applicazione dell’indicatore di pressione sviluppato di recente da Arpa Toscana. Tali indicatore, combinando le proprieta’ ambientali, eco tossicologiche e tossicologiche delle sostanze attive con i dati di consumo, consente una caratterizzazione qualitativa e quantitativa di dettaglio rispetto a specifici “indicatori del rischio” correlati all’utilizzo dei pesticidi. “Il lavoro svolto – afferma Maria Antoci, direttore della struttura territoriale di Ragusa – puo’ rappresentare un utile contributo nelle procedure di pianificazione territoriale ed alle decisioni che i competenti settori degli assessorati regionali della Sanita’, dell’Agricoltura e dell’Ambiente, sono chiamati ad adottare ai fini del raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’impatto da pesticidi previsto dal Piano d’Azione Nazionale per i fitofarmaci“.