Pubblicata nel fine settimana scorso la risposta ad un’interrogazione parlamentare al ministero delle infrastrutture, inerente il lotto 2 (Variante San Donato) del progetto per la realizzazione della Terza Corsia A1 da Firenze Sud a Incisa.
L’interrogazione era stata illustrata dall’On. Samuele Segoni (Alternativa Libera) e preparata in collaborazione con il comitato “L’autostrada che vogliamo” e la consigliera comunale di Bagno a Ripoli Sonia Redini (Cittadinanza Attiva).
“Il piano di riutilizzo delle terre e rocce da scavo è semplicemente pazzesco,” spiega Samuele Segoni, geologo e deputato di Alternativa Libera: “Per risparmiare sul trasporto, 1,5 milioni di metri cubi di materiale inertizzato verranno utilizzati sul posto per seppellire completamente 24 ettari di vallata del Torrente Isone, sconvolgendo l’assetto idrogeologico, la naturale bellezza del paesaggio, la morfologia e l’ecosistema ricco di specie animali e di sorgenti naturali, quindi abbiamo chiesto al ministero di rivedere questo progetto in sede di intesa Stato-Regione; purtroppo il ministero, rispondendo che è tutto regolare, dimostra di avere un’idea di “impatto compatibile” totalmente diversa dalla nostra”.
“Sembra banale dirlo, ma l’alterazione delle dinamiche naturali dei fiumi, la cementificazione degli alvei, il disboscamento dei versanti collinari e l’impermeabilizzazione del suolo contribuiscono in maniera determinante a sconvolgere l’assetto idraulico di un territorio, determinando un’amplificazione del rischio, sia sul posto che più a valle,” Commenta la consigliera comunale Sonia Redini (Cittadinanza Attiva, Bagno a Ripoli) “Il mutamento del clima ne accelera le conseguenze, la cecità di certa politica completa l’opera.“
Il comitato “Autostrada che vogliamo” denuncia che il progetto è stato imposto alla cittadinanza nel silenzio più totale, con la complicità dell’amministrazione comunale di Bagno a Ripoli. Ed annuncia prossime iniziative per informare la popolazione, anche per mezzo di incontri pubblici.