L’uomo ha iniziato ad allevare tacchini almeno 1.500 anni fa: lo dimostra il ritrovamento dei resti fossili di uova e pulcini offerti in sacrificio durante una cerimonia rituale della civilta’ precolombiana degli Zapotechi a Oaxaca, in Messico. I reperti sono descritti su ‘Journal of Archaeological Science: Reports‘ da un gruppo di esperti coordinato dal Field Museum di Chicago. ”La nostra ricerca indica che i tacchini sono stati addomesticati tra il 400 e il 500 d.C.”, spiega l’archeologo Gary Feinman. ”Molti in passato hanno elaborato ipotesi basandosi sulla presenza di ossa nei vari siti archeologici, ma ora – precisa – siamo in grado di aggiungere nuove informazioni che prima non erano disponibili, delle prove forti a conferma di queste ipotesi. E’ una cosa estremamente eccitante, perche’ e’ rarissimo trovare un’intera covata di uova ancora intatte: e’ stata davvero una grande sorpresa”. Le cinque uova di tacchino non ancora schiuse, affiancate dalle ossa di sette pulcini e di altri esemplari giovani e adulti, ”ci dicono che questi animali erano addomesticati’‘, sottolinea Feinman. La loro particolare disposizione fa pensare ad un’offerta rituale degli Zapotechi, ancora oggi presenti nella regione. ”Allevavano i tacchini per mangiare, li usavano come dono e nei riti”, precisa l’esperto. ‘‘I tacchini sono ancora cucinati in occasione di compleanni, battesimi, matrimoni e feste religiose”.
La scoperta di questa antica pratica di allevamento permette agli archeologi di comporre meglio il quadro della domesticazione degli animali nella regione mesoamericana. ‘‘C’erano pochi animali domestici rispetto all’Eurasia”, racconta Feinman. ”In Eurasia c’erano molti animali da carne, mentre ad Oaxaca, 1.500 anni fa, gli unici addomesticati erano i tacchini e i cani. Sebbene gli abitanti moderni della regione usino molti animali importati dagli spagnoli (come polli, maiali e bovini), i tacchini restano i piu’ antichi e conservano un grande significato, sia economico che simbolico’‘.