C’è una galassia passiva molto ricca di idrogeno che potrebbe svelare i misteri che si celano attorno al processo di formazione e accrescimento di questi sistemi stellari. Si tratta di GASS 3505, osservata grazie ai rilevamenti effettuati del GALEX Arecibo SDSS Survey (GASS), un radiotelescopio che ha il compito di trovare ammassi di stelle ricche di atomi di idrogeno nell’universo primordiale e in quello vicino.
GASS 3505 – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – ha una quantità di idrogeno pari a 10 miliardi di volte la massa del Sole, una forma circolare e appare non strutturata nella lunghezza ottica.
Il team di scienziati dello Smithsonian Astrophysical Observatory l’ha osservata accuratamente, monitorando attraverso dettagliate mappe radio le emissioni di idrogeno. Le mappe sono state realizzate dal Jansky Very Large Array, una ‘famiglia’ di radiotelescopi situati a Socorro nel New Mexico, che sfrutta i principi dell’interferometria.
Il gas freddo appare distribuito lungo un anello intorno alla galassia, con un diametro di circa 160.000 anni luce. Le stelle che si stanno formando all’interno di questo anello mostrano uno schema di sviluppo piuttosto inefficiente: circa 10 volte inferiore al valore che è possibile riscontrare nella Via Lattea. Gli astronomi hanno scoperto che l’anello è collegato a un complesso flusso di materiale, segno distintivo di un processo di accrescimento in atto.
Il flusso è indicativo dell’importanza del ruolo che rivestono le caratteristiche morfologiche cosiddette ‘deboli’ nella comprensione dell’evoluzione di una galassia. Gli scienziati hanno simulato al computer una fusione che potrebbe svelare i processi che regolano l’attività della galassia: le prossime generazioni di radiotelescopi saranno in grado di studiare questi sistemi stellari a distanze sempre più elevate, con l’obiettivo di rendere noti i meccanismi di formazione dell’Universo.