Rimuovere la CO2 dall’aria e iniettarla nel sottosuolo, dove si trasforma rapidamente in roccia, restando imprigionata per i secoli a venire: e’ questa la strada suggerita da uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology Letters, dell’American Chemical Society, per porre un freno al riscaldamento globale. Le tecnologie per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (in inglese Carbon Capture and Storage, CCS) sono considerate parte indispensabile delle misure volte a contenere la presenza di CO2 in atmosfera. Una via per lo stoccaggio e’ inserire l’anidride carbonica in giacimenti esauriti di petrolio e gas, da dove pero’ la CO2 – avvertono gli esperti – potrebbe trovare una via d’uscita e tornare in superficie. Un esperimento condotto in Islanda ha invece dimostrato che iniettando CO2 nel basalto, una roccia di origine vulcanica molto diffusa sulla Terra, si ottiene la mineralizzazione del carbonio, cioe’ la trasformazione del gas in minerali carbonati. E il processo non richiede secoli, ma al contrario e’ molto rapido: appena un paio d’anni. Un team di scienziati statunitensi ha in seguito condotto un esperimento simile nella formazione di basalto del fiume Columbia. I risultati hanno confermato che, dopo due anni dall’inserimento, la CO2 risulta gia’ convertita nel minerale ankerite. Tale procedimento, concludono i ricercatori, puo’ “aiutare a stoccare il carbonio in modo permanente su larga scala”.